Montesilvano. Ancora disattesi gli interventi di bonifica sull’edificio cadente e completamente ricoperto in amianto sito in via San Pietro, a poca distanza dal Comune che da anni si trova in evidente stato di abbandono e sul quale i residenti della zona hanno allertato il gruppo M5S attraverso il servizio whatsapp (numero 373-5364789).
Con una nota stampa a firma del consigliere Di Carlo, viene ricordato che a tal proposito un’interrogazione scritta era stata presentata in Consiglio comunale lo scorso giugno 2015, a seguito di una nota dell’Usl-Dipartimento prevenzione, che accertava lo stato di scarsa manutenzione dell’immobile, cui fece seguito un sopralluogo da parte di una ditta esterna incaricata dal Comune.
Nell’interrogazione si chiedeva sostanzialmente la messa in pratica degli interventi di bonifica, ad oggi mai attuati.
L’allora assessore con delega all’Urbanistica, Leo Brocchi fu, rispose che l’Amministrazione si sarebbe attivata per far mettere in sicurezza la struttura, per poi addebitare i costi al privato che ne detiene il possesso, come previsto dalla legge citata dallo stesso assessore in sede di Consiglio.
“ho ricordato al Dirigente che nonostante le pezze al sedere del Comune di Montesilvano (…) non possiamo dire “non ci sono le risorse quindi non lo faremo mai”. E ancora: “se il privato non interviene mai non è che rimane impunito e l’amministrazione pubblica si gira dall’altra parte. Bisogna intervenire e fare quello che prevede la legge”.
“Fummo soddisfatti della risposta ottenuta, ma come spesso accade con questa amministrazione, mancano i fatti”, ha sottolineato il consigliere Di Carlo.
Nell’interrogazione scritta si legge inoltre come nel Comune di Montesilvano gli edifici contenete amianto e quindi potenzialmente cancerogeni per la salute pubblica sono in tutto 7: si tratta dell’Ufficio Postale e del Centro anziani Combattenti e Reduci, siti in Corso Umberto; della Scuola Materna in via San Francesco; della sede della polizia Municipale in via Vestina; della Scuola materna in Contrada Macchiano; degli alloggi comunali Erp di via Cavallotti; dell’edificio ad uso abitativo dell’ex custode del cimitero, in via Costa.
L’elenco degli edifici è contenuto nell’’Amianto Map’, la mappatura ufficiale pubblicata dal B.U.R.A. (n. 71 ‘Speciale ambiente’ del 5/9/2007) dove sono inseriti tutti gli edifici e le strutture che contengono questo materiale pericoloso per la salute, se inalato.
Ad oggi, gli interventi significativi eseguiti dalla Regione per lo smaltimento dell’amianto sono sostanzialmente due: lo smantellamento della copertura dei fabbricati dell’ex Cofa (struttura successivamente abbattuta del tutto);la bonifica dei fabbricati del vivaio forestale di Casoli (Chieti Scalo); poca cosa rispetto alla quantità di amianto presente in Abruzzo, che secondo la stima contenuta nel ‘Progetto Amianto’ stilato dalla Regione ammonterebbe a circa 100 mila metri cubi nella sola forma ‘compatta’. Ad oggi non è stato ancora approvato il Piano regionale che ne dispone la bonifica.