Pescara, atti vandalici al monumento Di Resta: danni lievi

monumento_direstaPescara. I vandali, nella notte scorsa, hanno preso d’assolto un simbolo del capoluogo adriatico: il monumento alla memoria di Marino Di Resta, il maresciallo dei Carabinieri ucciso a Pescara 14 anni fa durante un’operazione di servizio. Stamane con il maggiore Pasquale Del Gaudio, del Comando provinciale dei Carabinieri di Pescara, e con l’ingegner Sandro Salvati, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, ha effettuato un sopralluogo in piazza Luigi Polacchi per verificare l’entità dei danni arrecati alla struttura da alcuni atti vandalici.

Già nella giornata di domani le colombe torneranno al proprio posto ad adornare il monumento realizzato in memoria del maresciallo Di Resta. I danni dovrebbero essere risolti entro pochi giorni. In effetti – ha spiegato il sindaco Albore Mascia – sono state strappate via due colombe sottili situate lungo un ramo artistico che curva verso il monumento. Le colombe sono già state recuperate dal nostro ufficio tecnico che entro domani tornerà a sistemarle al loro posto. Intanto già stamane sono iniziati gli interventi di pulizia del monumento stesso dalle scritte bianche realizzate nella parte posteriore sempre da vandali, e non da writer che, al contrario, avrebbero avuto rispetto per un monumento realizzato quale omaggio nei confronti di un eroe dello Stato. E sempre domani inizieranno le operazioni di bonifica e pulizia delle aiuole, per tornare a tagliare l’erba che, complice la pioggia abbondante, sta già tornando a crescere. Il nostro obiettivo è quello di garantire in modo costante la dignità del luogo che ha un valore inestimabile per l’intero territorio, perché commemora un figlio della nostra terra, morto per tutelare l’ordine pubblico e garantire il rispetto delle regole. Non basta: con l’Ufficio tecnico – ha ancora detto il sindaco Albore Mascia – valuteremo la possibilità di installare delle telecamere per assicurare anche in futuro la salvaguardia del monumento e impedire ulteriori scorribande di vandali senza scrupoli”.

Monica Coletti

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