Pescara. Contro l’inquinamento del fiume Pescara e del mare, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, si cala lungo gli argini di un canale di scolo secondario e ‘tappa’ letteralmente tre scarichi abusivi. L'”azione dimostrativa”, che il governatore aveva anticipato già nei giorni scorsi, si è svolta stamani, in via Raiale, nel capoluogo adriatico.
All’iniziativa, oltre a D’Alfonso, hanno preso parte anche il sindaco ed il vicesindaco di Pescara, Marco Alessandrini ed Enzo Del Vecchio, insieme ai tecnici di settore. I tre scarichi sono stati ostruiti con altrettanti otturatori ad aria compressa.
Due gli obiettivi dell’operazione secondo D’Alfonso: “ricostruire le responsabilità e ripristinare la moralizzazione delle condotte non solo degli amministratori pubblici ma anche degli imprenditori. Molte imprese – ha detto – non sanno; le furbe devono essere riportate alla correttezza comportamentale”, in una logica di “rinaturalizzazione”.
Il governatore si è soffermato sui quanto costi, in termini di “aggressione alle bellezze naturali ed in termini di risorse finanziarie l’insensibilità nei confronti di questo argomento” ed ha richiamato tutti ad un atto di solidarietà. Il presidente di Regione, prima del sopralluogo odierno, in due tavoli distinti, aperti agli amministratori comunali e alle imprese assegnatarie dei lavori per il potenziamento dei depuratori, aveva affrontato l’argomento dell’inquinamento dei fiumi e del mare, ricordando i 36 milioni di euro stanziati per gli interventi e definendo un cronoprogramma serrato dei lavori.
Acerbo: ‘Mussolini mieteva il grano, D’Alfonso tappa gli scarichi’
‘Il Presidente della Giunta Regionale pensa di sopperire con iniziative spettacolari al drammatico ritardo con cui la Regione sta affrontando inquinamento fiumi e mare.
Nonostante gli slogan della campagna elettorale D’Alfonso non ha combinato nulla e nemmeno l’emergenza dell’estate scorsa ha determinato uno scatto.
Un governo regionale serio a settembre massimo ottobre avrebbe presentato un piano d’azione e un cronoprogramma di interventi a breve, medio e lungo periodo, anzi avrebbe dovuto predisporlo prima visto che ne aveva fatto un cavallo di battaglia elettorale.
Invece D’Alfonso ha dovuto attendere l’annuncio della manifestazione indetta dal Forum Acqua e dagli operatori economici per uscire dal torpore.
E lo fa con uno stile che la dice lunga sulla sua psicologia: Mussolini mieteva il grano, D’Alfonso tappa gli scarichi!
Il tutto oltre che ridicolo è anche grottesco. Infatti la principale responsabilità della situazione ricade sul partito di D’Alfonso e la sua corte dei miracoli, quel “partito dell’acqua” degli amministratori PD e alleati che ha gestito per un quindicennio ACA e ATO con metodi clientelari, sperperi enormi, corruzione e che ha accumulato un enorme debito.
Non sappiamo a che titolo il presidente vada a tappare scarichi accompagnato da amministratori comunali che sembrano suoi maggiordomi, ma una cosa è sicura: non è con queste trovate che si risanano il fiume e il mare.
Avendo denunciato per anni i guasti di questa cattiva gestione del servizio idrico-integrato non possiamo che considerare folkloristiche certe dalfonsate’, afferma Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista.
Appaltati i lavori per nuovi depuratori
“L’inquinamento del fiume Pescara ha festeggiato tanti compleanni, noi vogliamo risolvere il problema concretamente, accelerando procedure amministrative e rendere cantierabili i lavori di costruzione e potenziamento di impianti di depurazione delle acque che scaricano nell’alveo del fiume”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, intervenendo questa mattina, a Pescara, in una riunione operativa svolta con i principali componenti del ciclo idrico tra cui Aca, Arta, Comuni, Provincia di Pescara e soprattutto le imprese che si sono aggiudicate gli appalti per la realizzazione delle opere di potenziamento e costruzione di nuovi impianti di depurazione e collettori.
Gli interventi programmati dall’Aca, azienda consortile acquedottistica del pescarese, e finanziati dalla Regione Abruzzo attraverso risorse del FSC 2007/2013, sono stati raggruppati in sei macro-aree: primo progetto (Comuni di Penne, Loreto Aprutino, Pianella e Collecorvino) per un importo a base d’asta di 1.604.046,65 euro, impresa MDA Srl di Isernia; secondo progetto (Comuni di Popoli, Tocco Casauria e Torre dè Passeri) per un importo di 1.871.452,05 euro, impresa Atlante-Di Marino Ati; terzo progetto (Comuni di Lettomanoppello, Manoppello e Caramanico Terme) per un importo di 3.018.436,83 euro, impresa Almacis di Pescara; quarto progetto (Comuni di Cepagatti, Loreto Aprutino, Fara Filiorum Petri e Ripa Teatina) per un importo di 1.789.190,25 euro, impresa Atlante Srl di Silvi Marina; quinto progetto (Comune di Montesilvano) per un importo di 2.696.576,35 euro, impresa Di Marino-Atlante Ati; sesto progetto (Comune di Francavilla al Mare) per un importo di 2.033.399,12 euro, impresa CME Cons. Imprenditori Edili Soc. Coop.
Il presidente Luciano D’Alfonso ha costituito un gruppo di lavoro tecnico per monitorare costantemente il percorso amministrativo degli appalti e valutare gli interventi finalizzati a prevenire l’inquinamento del fiume Pescara. Nel corso della riunione, inoltre, si è affrontato – alla presenza dell’Amministratore unico dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre – due temi fondamentali: il potenziamento del depuratore di Pescara (con l’individuazione di nuovi fondi) e la realizzazione di una mappatura completa delle fosse imhoff disseminate sul territorio; nella sola provincia di Pescara, secondo un precedente studio, sono stati censiti circa 200 pozzi utilizzati per depurare i liquami provenienti dai fabbricati di civile abitazione.
“Individueremo nuove risorse – ha aggiunto il presidente Luciano D’Alfonso – anche per censire e intervenire concretamente per il recupero delle fosse imhoff presenti sul territorio regionale, queste – conclude il presidente – sono fonte di forte inquinamento dell’ambiente”.