Nubrifagio a Pescara: allagamenti e danni

pescara_via_circuito_4Pescara. Una breve perturbazione attraversa l’Abruzzo e lo libera dall’afa asfissiante. Ma a Pescara nuovo nubifragio. Vento, grandine e pioggia hanno messo a soqquadro Pescara oggi poco dopo le 12:30. E soltanto mercoledì un episodio simile aveva allagato diverse aree della città, in particolare la zona Nord, San Donato e i Colli.

Disagi sopratutto alla rete stradale. I problemi più gravi si segnalano sull’asse attrezzato e al lungomare. Il “tristemente famoso” sottopasso della Fater allagato così come diversi punti dell’asse attrezzato. Lunghe code dall’una alle due in uscita e in direzione del casello autostradale di Pescara Nord. Alcuni punti del lungomare sono sotto mezzo metro d’acqua. Disagi in tantissime vie di Pescara per acqua alta e tombini divelti dalla pressione dell’acqua soprattutto ai Colli e in Viale Bovio. Tantissimi anche i parcheggi impraticabili, tra i quali quello dell’ospedale, pieni d’acqua. Numerose le chiamate ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Municipale, in azione con la Protezione Civile. In diverse zona è difficile comunicare con i telefonini, molto probabilmente il forte vento ha danneggiato qualche ripetitore. Problemi alla linea telefonica e all’adsl nella zona di Pescara ovest (Fontanelle e San Donato). Difficoltà anche alla festa di Sant’Andrea con diverse bancarelle rovesciate e festa a rischio.

Le segnalzioni del consigliere comunale del Pd, Antonio Blasioli.  “I colli di Pescara la zona più colpita dal temporale di oggi. In particolare Via Di Sotto, dove la buca più famosa di Pescara, per la quale l’amministrazione comunale da 13 mesi stenta a trovare soluzione stava per diventare teatro di una tragedia. Il torrente d’acqua ha infatti spinto ai margini della strada un malcapitato con il motorino che per poco è riuscito  a schivare il cratere, peraltro sprovvisto anche di transenne (vedi foto in galleria sotto). Stesso problema anche in Strada Prati, dove all’altezza del civico 24 è caduta una quercia su un filo della luce e la zona è senza corrente elettrica. Fortunatamente la quercia non è caduta sulle abitazioni. Allagamenti a Piazza Pierangeli ed in Via Passolanciano, con disabili bloccati in casa per l’allagamento della zona. Anche qui, dopo la tromba d’aria di mercoledì avevamo chiesto al Comune di svuotare i tombini pieni d’acqua ma l’intervento non è stato effettuato ed al primo acquazzone i tombini non tiravano. via_scarfaglioDifficoltà in Via Monte Cairo, dove manca la condotta fognaria, appaltata dal Comune, non si riesce ancora inspiegabilmente a far partire i lavori. Identica situazione a Portanuova ed in particolare nella malandata via F. De Blasiis, anche qui la mancanza di fogne e di idoneo asfalto ha reso impraticabile la strada ed anche qui i residenti continuano a richiedere l’inizio dei lavori di riqualificazione fognaria promessi da tempo dal Comune”. 

Allagata anche via Edoardo Scarfoglio (foto a destra), vicino alla Pineta dannunziana.

Il sindaco Albore Mascia e assessori D’Ercole e Fiorilli su danni maltempo. “Resterà convocata in modo permanente sino a lunedì prossimo l’Unità di crisi istituita presso il Comando della Polizia municipale di Pescara in seguito alla nuova violenta ondata di maltempo che nella tarda mattinata odierna si è abbattuta sul capoluogo adriatico. Nuovi gravi disagi sono stati registrati nelle zone già colpite dalla tromba d’aria dello scorso 21 luglio, ossia via di Sotto, tutta la zona dei Colli Innamorati, via Fonte Romana, dove addirittura l’esplosione della condotta realizzata sull’ex fosso di via Monte di Campli, ha letteralmente aperto la pavimentazione stradale oggi impercorribile, e via del Circuito-via Ferrari, dove i danni maggiori li hanno subiti i commercianti invasi da un’ondata d’acqua, con l’interruzione temporanea del traffico. Lunedì convocheremo in Comune gli esercenti per una stima dei danni subiti, ma soprattutto fisseremo un vertice urgente con i nostri tecnici interni e con i vertici dell’Aca per capire cosa sta accadendo sul territorio e perché all’improvviso, seppur in presenza di temporali violentissimi, si stanno verificando fenomeni di allagamenti in zone della città che mai prima d’ora sono state interessate da tali problemi”. Lo hanno detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e gli assessori ai Lavori pubblici Alfredo D’Ercole e alla Protezione civile Berardino Fiorilli illustrando le iniziative messe in campo dall’Unità di crisi per fronteggiare l’emergenza maltempo, sotto il coordinamento del Capitano Mario Fioretti, con il direttore della Attiva Massimo Del Bianco e il responsabile delle squadre dei volontari della Protezione civile Angelo Ferri.
“Quest’oggi l’arrivo di una perturbazione era stata segnalata per il pomeriggio dalle previsioni meteorologiche, anche se il preallerta della Prefettura ci è stato inviato via fax solo intorno alle 13, ossia quando il nubifragio era già iniziato – hanno spiegato il sindaco Albore Mascia e gli assessori D’Ercole e Fiorilli -. Ovviamente, memori dell’esperienza dello scorso 21 luglio, già intorno alle 10 si è riunita l’Unità di crisi presso il Comando della Polizia municipale, con 20 agenti, 12 unità del pronto intervento della Attiva e i volontari, e alle prime richieste di soccorso siamo partiti per prestare assistenza ai cittadini. Ancora una volta i disagi più gravi si sono registrati nella zona dei Colli, dove un fiume di acqua, fango e pietrisco è sceso, con la forza di un torrente in piena, lungo le strade sino a valle, ossia sino all’incrocio tra via del Circuito-via Ferrari-via De Gasperi, completamente invase. L’acqua, che correva con una velocità violentissima, ha trascinato con sé ogni cosa, cassonetti dei rifiuti, autovetture e, addirittura, le transenne che proteggevano il cantiere di via Di Sotto, aperto ieri mattina per la sistemazione della condotta che appena tre giorni fa, durante la tromba d’aria, aveva ceduto provocando lo sprofondamento del manto stradale e quindi una voragine. Ieri gli operai del Comune avevano iniziato, come previsto, i lavori per la sistemazione della cassa di frenata posta all’interno della condotta e che aveva provocato la risalita dell’acqua in superficie. La macchina dell’Unità di crisi ha risposto con tempestività: sul posto sono infatti state dirottate subito le unità della Polizia municipale per tornare a proteggere l’area di cantiere con nuove transenne, mentre ovunque, sull’intero territorio dei Colli, la forza dell’acqua nel sottosuolo ha di nuovo fatto saltare i tombini in via Prati, via Monte Camicia, dinanzi all’ex Consorzio Agrario, via Fonte Romana, dove addirittura un ampio tratto lineare dell’asse stradale si è aperto sotto la pressione dell’acqua che, correndo nel sottosuolo, evidentemente cercava una via di fuga in superficie. L’asse stradale è stato temporaneamente chiuso al traffico e debitamente transennato. Allagate anche via Ferrari e via De Gasperi, acqua e fango anche nel rione San Giuseppe, in via Rigopiano, e la situazione è stata critica all’incrocio tra via del Circuito e via Ferrari, dove l’acqua alta, al passaggio di pullman e auto, provocava delle onde che hanno invaso gli esercizi commerciali, provocando disagi evidenti tra i commercianti, tanto da spingere i vigili urbani a dover bloccare momentaneamente la viabilità in attesa che l’acqua riprendesse a defluire nella rete sottostante. Sul posto – hanno ancora detto il sindaco Albore Mascia e gli assessori Fiorilli e D’Ercole – l’Unità di crisi ha subito dirottato i mezzi della Attiva che hanno iniziato ad assorbire l’acqua con la spazzatrice, agevolando il parziale ritorno alla normalità. Il problema poi è diventato il pietrisco e la breccia di grosse dimensioni trascinati a valle dalla pioggia, pietrisco che, come abbiamo potuto rintracciare seguendone le tracce, sembrerebbe essere sceso da un cantiere privato situato in via Colli Innamorati, sul quale effettueremo le opportune verifiche per mancata messa in sicurezza dell’area. Sempre gli uomini della Attiva hanno provveduto, a partire dalle 14, a liberare tutte le carreggiate stradali dal pietrisco: intorno alle 17 tutta la zona dell’ospedale nuovo e vecchio, via Paolini, via del Circuito e strade limitrofe sono tornate perfettamente praticabili, mentre nel pomeriggio stanno proseguendo gli interventi per assorbire l’acqua che ancora ristagna in alcuni punti, come nel caso della zona del palco montato alle spalle del mercato ittico per le celebrazioni di Sant’Andrea. Infine durante il temporale abbiamo registrato anche l’acqua alta presso il sottopasso della Fater, in via Raiale, dov’è stato necessario l’intervento dei vigili urbani per tirare fuori un’auto rimasta in panne, mentre in via Scarfoglio le forti raffiche di vento hanno spinto un albero che si è adagiato sul tetto di una casa, fortunatamente senza provocare danni, albero che è stato rimosso dai vigili del fuoco. Ovviamente i nostri uomini e mezzi continueranno a lavorare per tutta la durata dell’emergenza, ma è evidente che da lunedì occorrerà fare il punto per chiarire alcune situazioni: il nubifragio sicuramente è stato violentissimo, ma gli ultimi due episodi hanno stranamente provocato allagamenti in zone della città che mai prima d’ora erano state interessate da tali fenomeni. Parliamo, ad esempio, della zona di via del Circuito-via Ferrari, dove pure alcuni mesi fa erano iniziati i lavori da parte delle Ferrovie per il rifacimento di una condotta per il trasporto di acqua potabile sino alla stazione ferroviaria. Il cantiere si è interrotto dopo che le ruspe hanno rotto la condotta esistente, poi ripristinata dall’Aca, per consentire all’impresa di studiare meglio la rete dei sottoservizi. Ora però proprio il punto dello scavo registra una criticità che dovremo approfondire con l’Aca, anche a costo di riaprire l’area dei lavori per verificare la presenza o meno di problemi. E dovremo individuare anche la causa dell’allagamento del rione San Giuseppe, dove la rete fognaria è stata rifatta in tutta fretta appena qualche settimana prima delle elezioni amministrative dello scorso anno”. Non basta: sempre lunedì “chiederemo un incontro con i commercianti di via del Circuito – hanno aggiunto il sindaco Albore Mascia e gli assessori D’Ercole e Fiorilli – per verificare l’entità dei danni subiti e capire insieme quali possono essere i problemi che all’improvviso hanno reso quella zona a rischio. Intanto nel pomeriggio tutti i tombini erano già stati ripristinati al proprio posto, per garantire la sicurezza della circolazione stradale, ma resta alto lo stato d’allerta che, come confermato dal fax della Prefettura-Protezione civile, arrivato intorno alle 13, dovrebbe durare per almeno altre 36 ore, con venti forti e raffiche di burrasca. Soprattutto nelle prossime ore concentreremo la nostra attenzione sulle probabili mareggiate che potrebbero interessare la nostra costa”. Intanto anche il bollettino della Protezione civile ha confermato per domani e lunedì 26 luglio un abbassamento delle temperature, che alle 8 raggiungerà i 18 gradi e alle 14 i 25 gradi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

No alla cementificazione di Acerbo. “Nell’alternarsi delle amministrazioni comunali, dei sindaci e delle relative polemiche un dato rimane certo: ad ogni temporale estivo la città si allaga e Pescara si trasforma in una piccola Venezia. In particolare le strade delle aree collinari diventano degli autentici fiumi (in galleria sotto foto relative a via del Circuito che Acerbo ha pubblicato sul blog). Queste sono le conseguenze di una politica scellerata e condivisa da quasi tutti che ha portato a una cementificazione selvaggia e conseguente impermeabilizzazione del territorio e insufficienza delle reti. La pioggia è un evento naturale, gli allagamenti no. Sono responsabilità del ceto politico che per anni ha consentito un’urbanizzazione selvaggia clientelare e speculativa che ha prodotto danni di cui poi la collettività deve farsi carico. Purtroppo la variante al Piano regolatore generale voluta da Rifondazione che ha bloccato la cementificazione su quel che resta delle nostre colline è arrivata troppo tardi. Ma va difesa per garantire un minimo di sostenibilità ad una città che si sarebbe voluta completamente cementificata e che invece deve conservare le sue ormai limitatissime aree libere. La dimostrazione dell’urgenza di salvaguardare queste aree sono proprio i ripetuti allagamenti che interessano molte aree della città: nessuno pare comprendere che è la cementificazione della città a produrre questi fenomeni. Lungi da essere troppo estremista la variante, era in realtà troppo moderata, ma di più con le forze della sola Rifondazione non potevamo ottenere. Invece di competere tra schieramenti nella realizzazione di marciapiedi a fini elettoralistici bisognerebbe porre mano a un programma di lungo periodo per adeguare le reti. Inoltre bisogna far rispettare, a partire dai lavori pubblici, le norme  sulla permeabilità del suolo anzi renderle più incisive. Inutile dire che bisognerebbe garantire anche la pulizia di tombini e caditoie. Ma prima di tutto bisogna bloccare ogni ulteriore cementificazione del territorio cittadino”.

 

 

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