Pescara. La soluzione tunnel della stazione per il trasferimento del mercatino etnico fa suonare il campanello d’allarme sulla questione sicurezza. L’idea dell’amministrazione Alessandrini non piace a chi già lavora nello scalo ferroviario, obiettivo sensibile e già bersagliato dal degrado.
“Pensare di traslocare il mercatino degli extracomunitari dentro il tunnel della stazione ferroviaria è semplicemente assurdo e inconcepibile, una scelta scellerata che viola qualunque norma in materia di sicurezza, ancor più grave oggi, quando tutta l’Europa è sotto la minaccia di attacchi terroristici e senza dubbio la stazione ferroviaria centrale rappresenta un obiettivo sensibile”: a dirlo è Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo.
Ma alla vigilia del consiglio comunale straordinario, che domani pomeriggio discuterà in seduta aperta la questione, è la voce di chi vive e lavora da decenni nella stazione centrale a far notare quanto sia già difficile la situazione. Marco Forconi, che con il Comitato ‘Lib(e)ri e in piedi’ ha mosso le manifestazioni più incisive per lo smantellamento delle bancarelle dei senegalesi, proprietario della libreria all’interno dello scalo ferroviario, mostra su Facebook le condizioni attuali dei bagni a servizio dei passeggeri: “Non a pagameto, inaccessibili perché rotti, pieni di siringhe o materiale organico sui pavimenti”, commenta sul social media, criticando “amministrazione comunale di Pescara e Regione Abruzzo, che spenderanno decine di migliaia di euro per installare un mercato in un tunnel dismesso della stazione ferroviaria di Pescara, costruendo servizi igienici a favore di coloro che hanno operato nella più totale illegalità per venti anni”.
Foto: Facebook-Marco Forconi