Pescara. “Il ripristino immediato delle misure di sicurezza straordinarie anche su Pescara, riattivando il controllo dei ‘siti sensibili’, e il perfetto isolamento di tutti i luoghi istituzionali, come il Palazzo della Prefettura, piazza Italia, l’aeroporto, la stazione ferroviaria e il depuratore, esattamente com’è accaduto all’indomani dell’11 settembre 2001, ossia dopo l’attacco alle Torri Gemelle”.
A richiederlo, dopo l’attentato terroristico di Parigi, è Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’. “E oggi più che mai è fondamentale l’impiego dell’Esercito anche nel capoluogo adriatico”, afferma, “se a Roma verranno inviati 700 militari, Pescara ha il diritto di avere almeno 20-30 unità da utilizzare per garantire la massima sorveglianza del territorio, un’istanza, la nostra, di cui il sindaco deve farsi portavoce direttamente a Roma, perpetrandosi l’assenza inspiegabile di un Prefetto di Pescara”.
“Il terrorismo può colpire ovunque, e Pescara, una delle città più esposte verso est, porta dell’Adriatico, snodo ferroviario strategico sulla costa, che ospita sul proprio territorio un porto commerciale, e l’aeroporto regionale con collegamenti da e verso Londra, Parigi, Berlino, non può di certo considerarsi al sicuro”, conclude Foschi.