Pescara. Quattro arresti per sequestro di persona perpetrato ai danni di una prostituta diciannovenne romena. La giovane era riuscita a sfuggire ad un primo tentativo di rapimento giovedì notte, per poi essere nuovamente sequestrata venerdì sera.
Da pochissimi giorni in Italia, la ragazza è subito scesa a battere in strada spinta dalla miseria, per cui senza alcuna costrizione e protezione da parte di terzi. Ed è subito entrata nelle mire di Nela Cristea e Ramona Sindila, anch’esse di nazionalità romena, rispettivamente quaranta e diciannove anni, da tempo conosciute alle forze dell’ordine per la loro attività di prostituzione. Ma la mente del gruppo, secondo il vice capo della squadra mobile Alessandro Di Blasio, dovrebbe essere un altro giovanissimo romeno, il diciannovenne Iuon Stefan: a suo carico precedenti per furto.Questa la dinamica dei fatti. Giovedì sera la ragazza era sul marciapiede ed è stata avvicinata dall’auto di un quarto complice della banda, l’unico italiano, Gianluca Lullo, trentasettenne disoccupato di Francavilla, incensurato ma noto come frequentatore del ‘giro’, coinvolto nel colpo dai tre rumeni evidentemente privi di un auto; Lullo si finge un cliente e carica la ragazza in macchina, dopo pochi metri salgono anche Stefan e la Sindila, quest’ultima rompe immediatamente il cellulare della giovane per impedirle di richiedere soccorsi. L’auto giunge in un albergo del centro, Lullo si allontana mentre si aggiunge la Cristea e comincia il calvario della giovane. Minacce, ripetute percosse, sottrazione dell’incasso della serata, per costringere la ragazza a prostituirsi per loro: “l’hanno minacciata di bruciarla con le sigarette e di venderla agli albanesi se non avesse lavorato per loro, la massima violenza psico-fisica quindi, ma le loro intenzioni era quelle di portarla al sud”, ha riferito Di Blasio in conferenza stampa. Le donne hanno poi lasciato la ragazza in custodia a Stefan, ma l’aguzzino si è addormentato e lei è riuscita verso le 5:00 a fuggire.
Per incoscienza, per ingenuità o per bisogno di denaro, la ragazza torna di nuovo sullo stesso marciapiede la sera di venerdì. Alle 22:00 circa la banda si ripresenta, ma stavolta caricano la diciannovenne direttamente con la forza nella Yaris nera di Lullo e la riportano nell’albergo di Pescara centrale. A questo punto interviene la Polizia, che durante la normale attività di controllo compie alle 23:00 un blitz nell’albergo, rinomato per dare ospitalità a romeni ed extracomunitari: “abbiamo subito notato questa ragazza molto scossa e stranamente disposta a parlare con gli agenti, i quali insospettiti l’hanno portata negli uffici della questura per interrogarla”, ha dichiarato l’ispettore Michelangelo Lanzieri. Alle dichiarazioni della ragazza si sono aggiunti dei controlli incrociati con le telefonate fatte alla giovane ad una amica, con la quale condivideva il marciapiede, che rintracciata ha poi collaborato nel riferire le dinamiche prima del tentato e poi del riuscito sequestro.
Le indagini hanno così condotto all’auto di Lullo e di conseguenza ai tre romeni, successivamente condotti in arresto con l’accusa di sequestro di persona in concorso, mentre per la Cristea si aggiunge anche l’accusa di rapina.
Daniele Galli