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Pescara, liberalizzati i pubblici esercizi

Pescara. È stata approvata questa mattina la delibera sulla liberalizzazione dei pubblici esercizi, passata con 27  voti a favore e 3 astenuti su 32 presenti in aula.

“Ringrazio la mia maggioranza” ha commentato in merito Luigi Albore Mascia, sindaco di Pescara, “quella dei 21 consiglieri presenti sugli scranni ad eccezione di Masci impegnato a Roma, una maggioranza che ha dimostrato di non avere bisogno di stampelle: abbiamo i voti per approvare il documento, che però ha registrato anche la condivisione dell’opposizione. Ovviamente chi sceglie certe linee, chi sale sull’Aventino od ostacola l’azione dell’amministrazione sistematicamente, non deve scegliere se stare in maggioranza o opposizione, è l’atteggiamento stesso che li porta all’opposizione della città, è la città stessa che li manderà in opposizione, io vado avanti, non defletto da una posizione di signorilità”.

Il Consiglio ha dunque approvato la delibera dando anche l’immediata esecutività. Da questo momento, pertanto, per aprire un’attività non sarà più necessario acquistare un permesso preesistente, ma sarà sufficiente presentare la propria richiesta allo Sportello unico per le attività produttive, che entro 60 giorni rilascerà la licenza.

Tuttavia la liberalizzazione non dovrà tradursi in un “far west del mercato”, come l’ha definito lo stesso assessore al Commercio Cardelli, con l’apertura indiscriminata di centinaia di locali che, da un lato, andrebbero inevitabilmente a danneggiare gli esercizi storici e, dall’altro, avrebbero essi stessi forti difficoltà a sopravvivere.

Per scongiurare la giungla dei permessi è stato, quindi, redatto un regolamento ad hoc con il quale è stata fissata una ‘soglia di ingresso’. Per poter iniziare un’attività il locale deve, infatti, rispondere a una serie di requisiti, alcuni obbligatori, altri facoltativi, che per il Comune rappresenteranno la garanzia per l’insediamento solo di iniziative di standard elevato.

I requisiti richiesti saranno più elevati e rigidi nella zona del centro storico, compresa tra via delle Caserme, piazza Unione, viale Marconi, via Conte di Ruvo, via Arnaldo da Brescia e piazza Vittoria Colonna, coinvolgendo dunque anche l’area di sviluppo antistante la nuova stazione ferroviaria di Porta Nuova. Soglia di ingresso di secondo livello, invece, nell’area del centro urbano, ossia nel quadrilatero compreso tra via Regina Margherita, via Nicola Fabrizi, via Venezia, corso Vittorio Emanuele e via Leopoldo Muzii. Soglia di terzo livello, infine, in tutte le altre zone della città.

“Oggi” ha aggiunto il capogruppo del Pdl Lorenzo Sospiri “abbiamo aggiunto un nuovo tassello all’opera di rilancio dell’economia cittadina: Pescara dovrebbe essere la città veloce del terziario avanzato, e invece per anni ha subito l’assedio della grande distribuzione a causa di quella legge Passeri che ha autorizzato e consentito aperture indiscriminate a San Giovanni Teatino, Città Sant’Angelo e Montesilvano. La delibera odierna punta a dare sostegno al nostro commercio nelle aree urbane, una misura che si affiancherà alle opere già previste nel Piano triennale delle opere pubbliche, come la riqualificazione del mercato coperto di Largo Scurti”.