Pescara. “Estumulazioni d’ufficio” che rischiano di riservare brutte sorprese a chi rientra a Pescara per commemorare i propri defunti seppelliti al cimitero dei Colli.
L’allarme lo lancia il Coordinatore cittadino di Forza Italia, Guido Cerolini, informato della vicenda da alcuni cittadini: “Circa 300 pescaresi rischiano di non trovare più i propri cari nella tomba di Colle Madonna – afferma – dove, trascorsi i trent’anni dalla sepoltura, scadute le concessioni, la Attiva, che ha oggi assunto la gestione del complesso, ha avviato le procedure per il recupero dei loculi con le ‘estumulazioni d’ufficio’ ”.
In sostanza, dalla scorsa estate la Attiva, la società che storicamente si occupa della gestione del settore ambiente a Pescara, ha assunto anche la gestione del cimitero di Colle Madonna, dopo che la Fidia, scaduti i termini del Project Financing, ha restituito il complesso al Comune di Pescara. “Peccato – afferma Cerolini – che per avvisare i familiari superstiti, l’Azienda e il Comune si siano limitati ad affiggere un manifestino sul loculo e nell’albo cimiteriale, anche in piena estate, come il 14 agosto. Ciò significa che figli, nipoti o padri di famiglia che vivono fuori Pescara per lavoro e che magari per due mesi non hanno visitato la tomba del familiare scomparso, non sanno nulla di quanto accaduto e domani riceveranno l’amara e macabra sorpresa”.
Sotto accusa la Fidia, l’ex gestore del cimitero, “che per anni – rimarca il coordinatore forzista -non ha realizzato i previsti lavori di ampliamento e il cimitero è andato in affanno, in sostanza ci sono pochissimi posti disponibili, se non zero. La Attiva, secondo le notizie apprese, ha subito avviato una sorta di censimento dei loculi, fosse e cappelle esistenti, dei posti disponibili ed eventualmente di quelli recuperabili, quindi ha avviato le azioni per il recupero dei loculi ormai scaduti, talvolta anche da più di trent’anni, procedura che da luglio a oggi ha interessato almeno 292 salme per lo più disposte nella parte antica del cimitero di Colle Madonna”
Fin qui nulla da obiettare sulla correttezza delle procedure seguite. “ma a partire dallo scorso luglio insiste Cerolini – sono comparsi i foglietti che comunicavano che ‘essendo scaduto il termine della concessione a tempo determinato pari ad anni trenta, si rende necessario procedere all’estumulazione ordinaria delle salme di cui all’elenco presente presso l’Ufficio del custode. I firmatari delle concessioni (o i loro eredi), e i parenti prossimi delle salme da estumulare troveranno analoga informativa all’albo cimiteriale e sui loculi di riferimento’, con preghiera di contattare gli uffici dell’Attiva per le incombenze del caso. In caso contrario, ossia in assenza di indicazioni o di ‘manifestazione di disinteresse’, la Attiva ha avvisato che ‘si procederà alla estumulazione d’ufficio, declinata ogni responsabilità’ sulla successiva destinazione dei resti della salma, in altre parole se qualche resto si dovesse perdere”.
“Quindi – riassume l’esponente di FI -, l’unico modo che avevano i familiari per sapere della scadenza era quello di andare al cimitero sulla tomba del defunto o consultare l’albo cimiteriale presso il cimitero. Nessuno ha pensato magari di avvisare tali cittadini con una raccomandata a domicilio, o una lettera anche semplice, se non una mail, fermo restando che il Comune, tramite l’Ufficio Anagrafe, nel 2015, ha gli strumenti amministrativo-informatici per reperire i parenti o discendenti di cittadini defunti da trent’anni, ossia negli anni ’80”.