Pescara, confisca ai rom in via Salara, residenti esasperati: “Qui la fabbrica della droga” VIDEO

Pescara. E’ intervenuta l’Antimafia, che ha confiscato un’immobile al clan Spinelli, ma in via Salara Vecchia lo spaccio continua e i residenti non contengono l’esasperazione.

Durante le operazioni di confisca della villetta alla famiglia rom, effettuate ieri mattina all’angolo con via Tevere, con polizia e vigili del fuoco in strada per rendere esecutiva l’ordinanza emanata dall’Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati alla mafia, alcuni residenti di via Salara si sono radunati incuriositi e, soprattutto, alleggeriti di un peso: “Finalmente, non se ne poteva più”, ha esclamato una donna, lamentando le “urla a qualsiasi ora del giorno e della notte, e non mancavano nemmeno i rumori delle risse”.

L’intervento dell’Antimafia arriva a conclusione di un procedimento che colpisce l’associazione a delinquere e si prefigge di togliere ai clan criminosi quei beni conquistati proprio con le attività illecite: dalla condanna si passa al sequestro e, dopo una procedura burocratica mai abbastanza breve, alla confisca definitiva, in questo caso di una villetta rifinita fin troppo di lusso per chi dichiara reddito zero (come mostrano le nostre immagini esclusive). Prima che i crimini addebitati dagli inquirenti venissero scoperti (ed evidentemente anche dopo), chi abita nella strada tra Rancitelli e San Donato ne ha viste di tutti i colori: “Tossicodipendenti e sbandati che si trascinavano qui a tutte le ore”, hanno proseguito nel loro sfogo i residenti, ma la soddisfazione è solo parziale.

Seppur fuori dai “punti caldi” come il Ferro di Cavallo di via Tavo o via Caduti per Servizio a Fontanelle, chi vive tra le traverse di via Salara Vecchia è costretto a vederne di tutti i colori: “A pochi passi da qui c’è un’altra fabbrica della droga”, hanno raccontato alcune persone senza usare mezzi termini:”Mandano addirittura i bambini per la consegna delle dosi”. L’operazione dell’Antimafia di Roma, di concerto con Questura e Prefettura di Pescara, per una volta ha potuto godere della collaborazione della famiglia sotto confisca, lesta a svuotare l’immobile e ad andar via dopo la diffida, senza dover ricorrere allo sgombero coatto. Tant’è che nessuno si è accorto del trasloco e ieri mattina i vicini di casa si sono preoccupati solo quando hanno visto il lampeggiante acceso del camion dei vigili del fuoco, arrivati per assistere agli ultimi sopralluoghi.

Tante altre volte, soprattutto per la “fabbrica della droga”, hanno assistito a scene più animate: “Sai quante volte è venuta la polizia a fare i blitz”, ha concluso affranta una residente, “ma se ne sono andati sempre via senza fare niente, e qui lo spaccio continua”.

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