Abbateggio. Non deve essere stato un bel momento per un cittadino di Abbateggio, piccolo allevatore proprietario di un gregge cresciuto in uno recinto alle porte del centro abitato, quello in cui, questa mattina, ha scoperto 8 pecore morte in seguito ad un’aggressione molto violenta. Il pensiero è andato subito ai lupi: solo lupi affamati possono ridurre in quel modo le pecore quando sono a corto di prede.
L’uomo, Donato De Thomasis, si è subito rivolto, evidentemente scosso, alle Forze dell’Ordine. Tra queste hanno risposto immediatamente al suo appello gli agenti della Polizia Provinciale, accorsi nel paese per constatare di persona quanto dichiarato dal cittadino al telefono. Ed anche loro, alla vista di quelle povere pecore, hanno dovuto constatare l’aggressività e la ferocia dell’assalto.
La conferma che si sia trattato di uno o più lupi è venuta dal veterinario del servizio della ASL di Scafa, chiamato dai poliziotti provinciali, che ha confermato, proprio per la tipologia dell’aggressione e per i segni rinvenuti sui corpi delle pecore, che si sia trattato di lupi.
“Sono molto preoccupato – dichiara il presidente Antonio Di Marco, che è anche sindaco di Abbateggio – perché l’assalto alle pecore è avvenuto alle porte del centro abitato, e quindi in prossimità delle case. Un episodio analogo si era verificato nei pressi del lago di Penne qualche giorno fa.
Chiederò subito al Prefetto di riunire il Comitato per la sicurezza e l’Ordine pubblico, per valutare i provvedimenti da prendere in ordine a questo tipo di rischio, che evidentemente, nelle zone al confine del Parco, è reale e incombente”.
Certo è che non ci si spiega come mai dei lupi tanto affamati siano potuti scendere fino a 450 metri di altitudine. Appare inconsueta, e per questo ancora più temibile, la possibilità che i lupi della Majella possano avvicinarsi tanto ai centri abitati collinari. ”Un fatto nuovo- conclude Di Marco – per il quale è necessario assumere subito dei provvedimenti per la sicurezza dei cittadini”.