Civitella Casanova. Ha funzionato la mobilitazione popolare per il cane di quartiere di Civitella Casanova: Bella torna libera dopo un mese “in gabbia” e 40 giorni di ricovero.
Dai fine giugno, per ordinanza del sindaco Marco D’Andrea, la cagnetta Bella che da oltre 5 anni girovaga libera tra la piazza e il borgo di Civitella Casanova era stata rinchiusa in un canile della zona. Ritenuta pericolosa, nonostante fosse sempre stata pacificamente e ben accolta dalla cittadinanza e dagli altri animali domestici portati a spasso per il paese. Un provvedimento che ha scioccato tutti, al punto da far scattare la mobilitazione degli amici di Bella, pronti a rivolgersi all’associazione di protezione animali Dog Village di Montesilvano e allo sportello del cittadino Codici. “La triste storia di Bella è cominciata il 30 giugno”, ricostruisce Carmelita Bellini, presidentessa del Dog Village, “con un provvedimento di cattura, che sarebbe avvenuto non solo in violazione ma anche con una preoccupante ignoranza delle normative e procedure vigenti, che hanno richiesto anche l’intervento del Prefetto”. Ciò che più ha fatto indignare le oltre 3.500 persone che hanno inviato mail di protesta al sindaco D’Andrea sono state le condizioni che hanno messo a repentaglio la salute e la vita di Bella, secondo la Bellini detenuta in mezzo ai parassiti: “Il cane Bella”, afferma l’animalista, “entrato in perfetto stato di salute presso il canile convenzionato La Rupe, dopo un mese ne è uscito solo morente, a tal punto da essere ricoverato con prognosi riservata a Roma. Ricovero che, a detta del Sindaco di Civitella Casanova, Marco D’Andrea, sarebbe avvenuto in una delle migliori cliniche d’Italia, come se in Abruzzo non ce ne fossero, salvo poi essere anche in questo caso sbugiardato dai fatti! Infatti, in quella struttura, proprio perché non idonea, è rimasta solo un paio di giorni per essere poi trasferita in un’altra, per poi tornare nuovamente alla prima, per poi tornare ancora alla precedente”.
Un vero e proprio calvario, 30 giorni di reclusione nel canile di Civitella, 40 giorni di ricovero in più cliniche veterinarie nella Capitale, che nemmeno l’intervento del Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono non è riuscito a risolvere. Cristina Feriozzi, responsabile storica per l’area vestina dell’associazione Dog Village aveva immediatamente chiesto di adottare la cagnolina, ma né a lei né ai solleciti della Prefettura sono arrivate risposte in tempi rapidi da chi ne aveva ordinato la cattura (in foto, le richieste formali): “L’arroganza del Sindaco di Civitella Casanova”, protesta Carmelita Bellini, “ha avuto la sua apoteosi, quando ha impiegato ben 2 settimane per accettare di rispondere alla richiesta di adozione di Cristina Feriozzi, che già il 24 luglio ne aveva chiesto l’affido, imponendo che andasse lei a prende il cane a sua spese a Roma e richiedendo pure che debba andare lei a Civitella, non rispondendo neanche ai solleciti di chiarimento del Prefetto”
Burocrazia e risposte non sollecite che, nel frattempo, hanno provato duramente le condizioni del cane: “Le ferite di Bella, la sua coda amputata, saranno il simbolo della legge calpestata e della ignoranza e arroganza di dovrebbe occuparsi del benessere anche animale”, commenta amaramente Cristina Feriozzi, che dopo lungo tempo è riuscita a portare a casa Bella, ““perché le sue condizioni di salute non consentivano più di aspettare le azioni intraprese a sua difesa”; ieri è arrivata al Dog Village di Montesilvano ed ha respirato la sua tanto agognata libertà anche per le strade della città: “Finalmente è tornata a passeggiare nuovamente amata e accudita, riconosciuta e accarezzata da molti bambini e cittadini”, racconta ancora Cristina Feriozzi, “a smentita di chi la riteneva un cane pericoloso, Bella oggi è stata bravissima nella sua prima condotta a guinzaglio, anche se come cane libero non sapeva neanche cosa fosse un guinzaglio, ha giocato con altri cani, è stata in mezzo a bambini e adulti nei pressi di un centro commerciale.
“Certamente, all’amministrazione comunale di Civitella Casanova e ai suoi contribuenti verrà un colpo quando vedranno il conto delle cure da dover pagare”, concludono carmelita bellini e il alla delegato tutela animali di Codici Abruzzo, Gabriele Bettoschi.