Lanciano. Otto persone sono state arrestate, 4 ai domiciliari e 4 in carcere, con le accuse di associazione a delinquere finalizzata ai furti d’auto e in abitazione, ricettazione ed estorsione.
L’inchiesta è della Procura di Lanciano.
Secondo l’ipotesi accusatoria gli otto, romeni e italiani, erano al centro di un vasto giro di furti d’auto commessi in diverse località della provincia di Chieti, a L’Aquila e in Puglia.
Gli arresti sono stati disposti dal gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, che ha accolto la richiesta del pm Rosaria Vecchi: custodia cautelare in carcere per Sebastian Grigore Vasile, 18 anni, detto ‘Sangue’ e Eduard Grigore, 24 anni, presunti autori di diversi furti in Abruzzo; Paolo Pelullo, 36 anni e il padre Angelo Antonio Pelullo, 63 anni, entrambi di Foggia, che commissionavo i furti e provvedevano allo smontaggio delle auto e alla ripunzonatura dei motori. Ai domiciliari Martin Marius Adrian, 31 anni, romeno, domiciliato a Lanciano; Mariana Grigore, 42 anni, romena, domiciliata a Lanciano, madre di Sebastian; Andrei Petru Vitega, 31 anni, romeno, domiciliato a Lanciano e Fernando Bibo’, commerciante di Budrio.
I furti d’auto, circa una trentina accertati dalle indagini condotte dai carabinieri di Lanciano dal gennaio scorso e coordinate dal pm Vecchi, erano commissionati dai Pelullo, che gestivano uno sfasciacarrozze a Foggia: i due dopo aver indicato le auto da rubare, provvedevano allo smontaggio dei mezzi e alla ripunzunatura dei motori che poi venivano destinati al mercato nero, non solo italiano. In un caso e’ stato accertato anche il famigerato “cavallo di ritorno” ai danni di un cittadino di Lanciano cui era stata rubata l’auto: per riaverla, padre e figlio, hanno chiesto alla vittima 1.600 euro, “puntualmente pagati”, ha sottolineato il pm Vecchi che ha fatto quindi scattare anche l’accusa di estorsione per i due.
I romeni, a Lanciano, ma anche a L’Aquila, Casoli, Ortona, riuscivano a rubare anche 2-3 auto per notte: una volta accertato che i mezzi non fossero dotati di antifurti satellitari, provvedevano a portare le auto rubate, spesso di grande cilindrata, a Foggia nel deposito dei Pelullo.
I motori venivano truccati con un nuovo numero di matricola e poi rivenduti: uno di questi e’ stato rinvenuto dalla polizia di frontiera a Bari poco prima di essere imbarcato per la Grecia. Altri venivano acquistati da Fernando Bibo’, commerciante di auto di Budrio (Bologna), anche lui finito agli arresti domiciliari. Mariana Grigore, madre di Sebastian, che ha a carico circa 17 furti commessi anche quando era minorenne, custodiva il bottino di altri furti commessi dal figlio e dai suoi sodali nelle abitazioni e in altri luoghi, come il Circolo Tennis Lanciano: la refurtiva veniva poi rivenduta in Romania tramite il fratello di Sebastian. “Le indagini proseguono – ha detto il procuratore di Lanciano, Francesco Menditto – speriamo di poter accertare anche altri furti che riteniamo essere a carico dei membri di questa associazione per delinquere, fermata grazie a un’indagine che ha ricevuto l’apprezzamento dei vertici nazionali e regionali dei carabinieri”.