Cepagatti. Cittadinanza e amministrazione comunale di Cepagatti in allerta per l’attivazione di un deposito di rifiuti speciali in via della Bonifica, a Vallemare. Il sindaco Sirena Rapattoni ha preannunciato che nel corso della prossima seduta del consiglio comunale verrà presentata una delibera in cui si esprimerà parere contrario all’avvio dell’attività e alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
La comunicazione è stata data nel corso di un incontro che si è tenuto in Municipio con i cittadini delle contrade Vallemare e Cantò, fortemente preoccupati per la possibile pericolosità dell’impianto. Alla riunione hanno partecipato anche il vice sindaco Domenico Di Meo, gli assessori alla Tutela del Territorio, Annalisa Palozzo e alla Sanità Camillo Sborgia, i consiglieri comunali Mariella Mili e Gianni Tatilli, il responsabile dell’Area Urbanistica, Francesco Chiavaroli e tecnici della Provincia di Pescara.
Il progetto, riguardante un “Deposito per rifiuti non pericolosi e pericolosi provenienti da servizi di micro raccolta differenziata”, è stato presentato dalla società “A&C Ambiente & Consulenze di San Giovanni Teatino (Chieti), che ha trasmesso il 30 luglio scorso al Comune di Cepagatti la documentazione inerente la procedura di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. in corso di svolgimento presso gli uffici competenti della Regione. “Ci siamo subito mobilitati per presentare osservazioni sull’opera entro 45 giorni dalla pubblicazione dell’avviso pubblico sul sito della Regione, come previsto dalla legge” – ha spiegato ai cittadini il sindaco Rapattoni.
“Attraverso una scrupolosa verifica, i nostri tecnici hanno evidenziato numerose criticità relative all’attivazione dell’impianto”, prosegue la prima cittadina, “Innanzitutto l’intervento risulta in contrasto con la 2° variante al Prg, adottata dal Consiglio Comunale nel 2013, che esclude l’insediamento nella zona di attività con pericolo di incidente rilevante. Abbiamo infatti verificato che nel 1997 nell’impianto, a cui era stata concessa dalla Regione l’autorizzazione nel 1990, poi rinnovata nel 1994, è scoppiato un incendio con emissione nell’aria e al suolo di residui e vapori di combustione dei prodotti trattati. A seguito dell’incidente, l’allora sindaco predispose la sospensione dell’attività e il ripristino mediante bonifica di tutta l’area. Un’operazione, quest’ultima, che è ancora da verificare. Inoltre, nello studio preliminare ambientale non è stato adeguatamente valutato, a nostro parere, l’effetto cumulo con le altre attività similari che si trovano nelle immediate vicinanze e la presenza, nella zona, di realtà produttive del settore alimentare. Dagli atti allegati alla procedura di Valutazione Ambientale risulta, per di più, che il sito ricade nel bacino idrografico del fiume Pescara, quindi in un’area periodicamente interessata da straripamenti. Manca, infine, una stima degli effetti sulle case sparse vicine all’impianto e sui grandi centri abitati di Vallemare e Cantò. Queste sono alcune delle criticità su cui baseremo le nostre osservazioni. La delibera sarà presentata nella prossima seduta del consiglio comunale che verrà convocata entro la scadenza dei termini per le osservazioni”.
“Voglio tranquillizzare i cittadini perché ci opporremo con fermezza a tutti gli insediamenti che potrebbero essere dannosi per la loro salute” – ha aggiunto il vice sindaco Di Meo. “Seguiremo con attenzione tutto ciò che farà la Regione”. La possibile pericolosità dell’impianto è stata evidenziata anche dall’assessore Palozzo che nel suo intervento ha sottolineato come sia stata richiesta “l’autorizzazione per lo stoccaggio di 107 tipi di rifiuti speciali, la cui interazione è imprevedibile, secondo il parere espresso anche da alcuni geologi”.
L’assessore Sborgia ha invece sollecitato un incontro urgente con il Presidente della Regione D’Alfonso, per discutere del progetto, per condividere le preoccupazioni dei cittadini e trovare la giusta soluzione.