Montebello di Bertona. Una grossa roverella tagliata, insieme ad altre più piccole, altre ancora danneggiate lungo la strada provinciale 72, durante i lavori di rifacimento dell’arteria che conduce a Montebello di Bertona. Il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio (Conalpa) denuncia la “strage di alberi” e contesta l’eliminazione delle piante monumentali .
Asfalto appena rifatto e un muretto di cemento al bordo della carreggiata: probabilmente è stato durante queste operazioni che una grossa roverella è stata tagliata, insieme ad altre di dimensioni più piccole, mentre alcune di quelle rimaste in piedi lungo il costone che costeggia la Provinciale 72 sono state danneggiate e lasciate con le radici scoperte. Il Conalpa non usa mezzi termini per lanciare la denuncia e parla di “Strage di alberi: in un momento in cui la Forestale dà seguito alla legge 10 del 2013 e procede al rilievo di alberi monumentali il taglio di una rovella di quelle dimensioni, sembra essere un atto illecito o un inspiegabile atto di protesta verso una bene pubblico che la nazione valuta di proteggere”.
Il coordinamento ecologista contesta anche, dal punto di vista ambientale, i lavori eseguiti sull’infrastruttura stradale: “La sistemazione della strada è assai discutibile”, sostiene il Conalpa “perché il muretto basso che favorisce lo scorrimento dell’acqua ai margini della strada non protegge la strada dalla caduta di terra. Insomma una sistemazione che peggiorerà la stabilità, la sicurezza e, quindi, la viabilità lungo questa strada”. Il muretto realizzato, infatti, dovrebbe contenere in caso di forti temporali l’acqua piovana drenante dal pendio a bordo carreggiata, ma è di tutta evidenza che l’altezza del pendio stesso sormonterebbe, in caso di smottamenti, il cemento alto circa mezzo metro.
Forse ingombravano e sporgevano nella traiettoria stradale, molto probabilmente rischiavano di crollare in mezzo alla sp 72 e andavano tagliati ma è ben noto che, senza alberi vivi che trattengono il terreno con le radici, le frane aumentano. Secondo il Conalpa, infine, il cantiere ha provocato anche “la distruzione del manto erboso e forestale al margine della strada e il rilascio di piante ferite, con apparato radicale esposto e scoperto, lesionate alla base del fusto, che rappresentano azioni pericolose per l’incolumità pubblica poiché le piante trattate in tal modo non riescono a sopravvivere e nel tempo del loro deperimento sono instabili e facilmente soggette a danni”.