Ospedale Pescara, caldo e affollamento nel reparto di Ematologia: 50 in attesa di un letto

Pescara. “Un affollamento incredibile, negli spazi comuni, di pazienti affetti da malattie delicate e gravi, che aspettavano in buon ordine, nel caldo di questi giorni, il loro turno per la terapia cui ogni giorno devono sottoporsi in regime di Day Hospital”. Cosi’ il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, parla della sua visita effettuata al Dipartimento di Ematologia dell’Ospedale civile.

Sopralluogo effettuato alcuni giorni fa “su sollecitazione di alcuni ex pazienti e conoscenti che – spiega Di Marco – hanno desiderato mettermi al corrente della qualita’ ma anche delle problematiche del reparto”. Sugli esiti della visita il presidente della Provincia ha inviato una lettera al governatore Luciano D’Alfonso, all’assessore alla Sanita’ Silvio Paolucci e al direttore generale della Asl di Pescara, Claudio D’Amario. “Ho chiesto di accompagnarmi al dr. Paolo Di Bartolomeo, attuale direttore del Dipartimento, e al dr. Carlo Garufi, nuovo responsabile del reparto di Oncologia, anche per aver modo di verificare di persona i problemi che mi avevano posto quei cittadini. Ebbene – si legge nella lettera – sono uscito da quella visita molto colpito. Quel giorno stazionavano nel reparto oltre cinquanta di pazienti, che aspettavano il momento per poter utilizzare, a turno, i posti letto disponibili nei Day Hospital dei due reparti, ubicati nella stessa ala. Ma i letti erano evidentemente insufficienti a garantire un adeguato riposo a tutti quei pazienti nella stessa mattina”.

Di Marco dice di essere rimasto “colpito dalla inadeguatezza di certi spazi di lavoro, come la segreteria, gli uffici, l’archivio, ma ancora di piu’ impressionato dalla convivenza, in camere neanche troppo spaziose, di diversi pazienti affetti da leucemie e da altri tumori solidi; pazienti sottoposti a chemioterapie e con evidenti immunodeficienze che lasciano campo libero all’attacco di infezioni potenzialmente anche mortali”. “Colpito – prosegue – dalla dedizione dei medici e del personale, che cerca, con una forte dose di umanita’, di stare dietro ai molteplici problemi dei pazienti e delle loro famiglie, spesso provenienti da fuori regione e da fuori Italia, alle prese con patologie invalidanti che costringono a ricoveri lunghissimi, con evidenti problemi di adattamento, che impongono la realizzazione di ambienti idonei e ospitali anche per chi deve assistere i malati. Mi hanno colpito – rileva il presidente – anche le gravi carenze di personale, che so essere ben note e che spero possano essere risolte a breve. Il Dipartimento di Ematologia dell’Ospedale di Pescara e’, inequivocabilmente, uno dei fiori all’occhiello della sanita’ abruzzese, se non il fiore all’occhiello. E’ uno dei piu’ grandi in Italia, con oltre 60 posti letto, ed e’ uno dei pochissimi reparti che si occupa anche dei pazienti in eta’ pediatrica. Io stesso ho avuto modo di incontrare giovanissimi pazienti ricoverati nei reparti di degenza e nella Terapia Intensiva. Cosi’ come costituisce un’eccellenza il reparto di Oncologia, diretto dal prof. Garufi, altra prestigiosa presenza del panorama medico italiano”.

“Ora – scrive ancora il presidente nella lettera – io vi chiedo: perche’ non migliorare le condizioni strutturali dei reparto, con un maggiore disponibilita’ di spazi? Perche’ non continuare a tenere alta l’asticella della qualita’ nei campi della sanita’ pubblica che si occupano di ammalati gravi? Perche’ non rendere piu’ dignitosa la vita di pazienti affetti da patologie in parte ancora mortali, nonche’ la vita dei sanitari che lavorano in quelle realta’? Di fronte alla sofferenza di tante famiglie non si puo’ restare indifferenti. Io credo – si legge infine nella lettera – che tutti dobbiamo fare uno sforzo per migliorare gli ambienti e la qualita’ delle vita delle persone costrette a vivere un periodo drammatico della loro esistenza, in modo da convincerli che quella – da tutti i punti di vista – e’ e resta la migliore struttura sanitaria possibile cui affidare la loro vita”.

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