Pescara, arriva lo sfratto per le bancarelle senegalesi: nell’area di risulta anche cucina e parabola

Pescara. Dopo un anno dai primi sgomberi, il sindaco Alessandrini firma ufficialmente l’ordinanza che “sfratta” i mercanti africani dal mercatino ai margini dell’area di risulta.

Come riporta il quotidiano Il Centro, il sindaco ha firmato il documento che, dopo vent’anni di insediamento irregolare e spostamenti da una parte all’altra del mega parcheggio dinanzi la stazione centrale, ordina lo smantellamento delle bancarelle sulle quali mercanti stranieri, per la maggior parte senegalesi, vendono oggetti di varia natura, più volte sequestrati per contraffazione.

Lo scorso 11 luglio è stato effettuato un sopralluogo dalla polizia ferroviaria che ha rinvenuto la presenza di numerose macchine a ridosso del muro sotto la ferrovia, le stesse che, utilizzate come magazzini di merce e appoggio dai venditori, erano stata rimosse 12 mesi fa. La preoccupazione principale della Polfer è quella del rischio incendio: vecchie automobili, blocchi di bancarelle e ombrelloni alimentati da fonti di elettricità improvvisate, persino un prefabbricato con antenna satellitare e cucina in funzione, tutto potrebbe far divampare un rogo che andrebbe facilmente a insidiare i binari soprastanti.

Ora Rete Ferroviaria Italiana rivuole quell’area, rimasta per un ventennio “terra di nessuno”, e non vuole può aspettare che il Comune allestisca un regolare mercatino etnico chissà dove; da qui Alessandrini costretto a firmare l’ordine di “immediato allontanamento di tutti i soggetti e la contestuale bonifica del sito”.

Nell’attesa di vedere quando lo sfratto sarà eseguito materialmente, esulta il coordinatore regionale di Forza Nuova: “Finalmente, dopo anni ed anni di battaglie, dopo esser stati insultati da tutta la sinistra, da sindacati, Anpi e Movimento Cinque Stelle, dopo essere stati additati come razzisti e xenofobi da buona parte della stampa locale e nazionale, il mercato africano della stazione ha ricevuto formalmente lo sfratto”, commenta Marco Forconi. “Non cantiamo ancora vittoria perchè intendiamo sapere dove finiranno le bancarelle di fortuna, le macchine ed i furgoni in sosta permanente e, soprattutto, quando saranno tolte. Non tollereremo alcuna deroga o differimento su tale decisione e”, conclude l’esponente di estrema destra, “vigileremo settimanalmente affinchè tale atto diventi esecutivo ed irrevocabile”.

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