Pescara. Si moltiplicano tra i piccoli bagnanti pescaresi i casi di impetigine, bollicine ed eruzioni cutanee che hanno colpito i bambini che frequentano la spiaggia e si fanno il bagno nel mare di Pescara.
Bolle rosse sintomo di una infezione provocata da germi che colpisce gli strati superficiali della pelle, molto diffusa tra i bambini, spesso aggravata dall’eccessiva sudorazione estiva, ma ormai la casistica è talmente diffusa tra i bimbi che l’hanno manifestata dopo aver fatto il bagnetto sulla costa del capoluogo adriatico da non lasciare troppi dubbi.
Il fenomeno ha avuto un’escalation a partire dallo scorso week-end, con un picco negli ultimissimi giorni che in molti attribuiscono alla rottura della condotta fognaria di via Raiale, collegandola anche all’acqua scura avvistata ieri in alcuni tratti dell’arenile come risultato di uno sversamento diretto delle acque nere in mare. Non si contano, ormai, le mamme infuriate che, costrette a tenere i figli lontani dall’acqua, pubblicano le foto dell’eruzioni cutanee su Facebook.
“Il Comune avrebbe dovuto comunicare l’incidente subito ai cittadini, inibendo alla balneazione l’intero tratto di costa evidentemente interessato, chiedendo all’Arta di effettuare subito i controlli del caso per accertare l’eventuale superamento dei livelli limite dei colifecali”, critica Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione Pescara Mi Piace. Dall’inizio della stagione balnerare una sola volta i prelievi su Pescara sono stati buoni, ossia in occasione delle analisi suppletive del 23 luglio, eseguite dopo che le analisi di routine del 21 luglio avevano fatto registrare ben 1013 escherichiacoli a fronte di un livello limite di 500 all’altezza di via Balilla, in pieno centro. “L’Arta”, aggiunge Fiorilli, “ha ora programmato i prelievi di routine per il prossimo 8 agosto, ma è evidente che a fronte di una situazione di emergenza non è possibile attendere, e l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede l’esecuzione immediata di campionamenti straordinari, per accertare le condizioni del mare, a tutela della salute dei cittadini e della nostra immagine turistica, che certamente non si valorizza semplicemente non informando su eventuali rotture delle condotte fognarie cittadine o con un comportamento assai poco trasparente da parte della pubblica”.