Pescara. ICI, TOSAP e TARSU, non tre targhe da guardare da lontano ma gravi tributi locali che destano molta preoccupazione nei piccoli negozianti, soprattutto in quelli più anziani che spesso si trovano a fare i conti con un’attività che poco rende e soprattutto con scartoffie ancor più complicate dei soliti conti giornalieri.
Per combattere la crisi dei consumi, ma soprattutto l’abbandono del territorio il Presidente Ardizzi ed il Direttore Orlando della Confcommercio sollecitano tutti i Sindaci del territorio pescarese ad azzerare o quanto meno ridurre le tre imposte.
Il fenomeno della desertificazione delle attività commerciali è piuttosto esteso anche nella Provincia di Pescara, la dove si accentua soprattutto per le attività commerciali dei piccoli Comuni, soffocate spesso dalla concorrenza spietate delle troppe grandi strutture di vendita esistenti e dall’altra dall’enorme carico fiscale.
In sostanza si tratterebbe di estendere anche alle zone con una popolazione più ampia benefici che La legislazione prevede già per le imprese polifunzionali situate nelle zone montane o in Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti. La Confcommercio, a difesa dei piccoli esercenti, chiederebbe inoltre di bloccare momentaneamente le autorizzazioni alle grandi strutture di vendita, l’unico rimedio per far rivivere il piccolo commercio locale. Estendendo le norme a tutte le piccole imprese commerciali si potrebbe ottenere ad esempio, un risparmio, di almeno mille euro all’anno per ogni un piccolo negozio permettendo ai commercianti di respirare senza arrecare danni alle finanze comunali.
Le stesse agevolazioni sono anche previste per il commercio ambulante effettuato su posteggi situati in piccoli Comuni o nelle zone periferiche delle aree metropolitane.
La CONFCOMMERCIO guarda al commercio di vicinato come una risorsa essenziale per il territorio, per la sopravvivenza nei piccoli comuni, una garanzia di vita anche per tutti quegli spazi che negli anni stanno venendo abbandonati a se stessi senza prospettive per il futuro.
Monica Coletti