Pescara. E’ intervenuto il nucleo operativo della Lega nazionale per la Difesa del cane, con sede a Milano, per verificare le condizioni di una pony disabile che, stando alle segnalazioni di diversi pescaresi, sarebbe stata vittima di maltrattamento, in seguito accertato dalle Guardie zoofile di LNDC una volta recatesi sul posto ed effettuati i controlli.
Rinvenuta alla periferia della città, senza microchip identificativo che ne individuasse con certezza il proprietario, la pony risultava sempre legata sotto il sole cocente, priva di cibo e riparo e soprattutto priva di acqua. L’animale, che mostrava anche un’evidente deformazione degli arti, è stato visitato sul posto da Carola La Rovere, veterinaria esperta in equidi.
Oltre alle pessime condizioni in cui è stata trovata la pony, c’è da aggiungere che la lussazione degli arti diagnosticata da La Rovere risulta essere di probabile origine traumatica: ciò significa che la pony sarebbe nata sana e in seguito avrebbe sviluppato la patologia alle zampe che le provoca difficoltà a camminare.
La cavallina infatti fatica ad alzarsi senza aiuto: fino a oggi è riuscita a sopravvivere da sola, nutrendosi delle erbacce incolte che crescono nel terreno dove vive legata da mesi.
Col gran caldo di questi giorni e l’erba secca dei terreni, la pony avrà trovato davvero poco di cui nutrirsi: sono stati infatti segnalati i progressivi peggioramenti delle sue condizioni.
Prontamente allertate da LNDC, sia la ASL veterinaria che l’amministrazione comunale, a cui sono state anche messe a disposizione due richieste di adozione.
“Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni non è purtroppo una novità nella città di Pescara” ha affermato Paola Canonico, guardia zoofila veterinaria, nonché responsabile LNDC, del settore Equidi. “Troppo spesso, anche quando ci sono tutti i presupposti come in questo caso, gli organi preposti evitano di agire”.
Con una nota stampa, da LNDC hanno fatto sapere “La Lega Nazionale per la Difesa del Cane sta predisponendo una denuncia contro ignoti per maltrattamento, ai sensi dell’art. 544-ter del Codice Penale e, avendo già la disponibilità di una adeguata adozione responsabile, si batterà per una rapida risoluzione di questa vicenda”.