Montesilvano. Primo weekend operativo per gli Opsa, gli operatori polivalenti salvataggio in acqua della Croce Rossa Italiana di Montesilvano, in azione sul litorale dopo la sottoscrizione della convenzione con il Comune di Montesilvano.
Gli operatori, attivi sul territorio di Montesilvano da circa 15 anni, si occupano di fornire un servizio di assistenza presso le coste e le acque interne. Oltre a prestare primo soccorso in terra e in acqua, gli Opsa integrano le loro specializzazioni nel settore come conduttori di mezzi nautici, sommozzatori, medici e operatori elitrasportati. Gli operatori, muniti di defibrillatori, pattuglieranno le spiagge in tutti i fine settimana, nei momenti cioè di maggiore affollamento tra cittadini e turisti, nel tratto compreso tra il confine con Pescara e la zona dei Grandi Alberghi.
Numerosi gli interventi gestiti dagli operatori, nelle giornate di sabato e domenica. Molti sono stati risolti direttamente sul posto, con medicazioni evitando il trasporto in pronto soccorso, mentre altri sono stati integrati con l’allertamento del 118. Tanti anche gli interventi di assistenza ai bagnanti dovuti a malori per le altissime temperature. Nella giornata di domenica, gli Opsa sono intervenuti anche per un disperso in mare, poi ritrovato. Gli operatori hanno pattugliato attentamente la zona segnalata.
«Gli Opsa – spiega il presidente della Commissione Sanità, Lorenzo Silli – con le loro competenze si affiancano così agli uomini della Guardia Costiera, potenziando il servizio di sicurezza a favore dei bagnanti. Montesilvano, già bandiera verde per le spiagge a misura di bambino, diventa ancora più adatta alle vacanze in famiglia. Questi primi due giorni sono stati l’evidente segnale del fattivo contributo che questa collaborazione fornisce all’intera comunità. Questo grazie alle professionalità degli uomini coordinati da Cesare Febo, responsabile del servizio».
Gli Opsa intervengono, come tutti i soccorsi speciali della Croce Rossa Italiana, in maniera ausiliaria e coordinata con le Forze Armate, per effettuare interventi operativi e formativi nel campo del salvataggio, la ricerca fino a 5 metri attraverso l’equipaggiamento per la subacquea con sistema a circuito aperto detto A.R.A. (Autorespiratore ad aria) e infine l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.