Pescara, il reparto Dialisi dell’ospedale civile completamente climatizzato

Pescara. Da ieri l’Unita’ Operativa Complessa di Nefrologia/Dialisi dell’ospedale di Pescara e’ completamente climatizzata, grazie alla donazione di cinque climatizzatori da parte delle associazioni Aned (Associazione nazionale emodializzati), Asnei (Associazione abruzzese studio nefropatie) e dal Gruppo Esperienza Angelini Fater.

All’iniziativa ha partecipato anche la compagnia “Palcoscenico 95 ” di Pescara, che ha realizzato uno spettacolo teatrale per raccogliere i fondi destinati all’acquisto dei condizionatori. I dettagli sono stati forniti, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, da Claudio D’Amario, direttore generale Asl di Pescara; Antonio Ciofani, direttore Unita’ Operativa Nefrologia e Dialisi del presidio ospedaliero di Pescara; Lucia Romandini, direttore sanitario; Valentina Di Romano, della segreteria regionale dell’Associazione Nazionale Emodializzati.

L’Unita’ nefrodialitica dell’ospedale pescarese e’ la piu’ grande a livello regionale per numero di utenti ed apparecchiature. Inoltre, e’ l’unica in grado di eseguire tutte le prestazioni nefrologiche e dialitiche diagnostiche e terapeutiche anche invasive e chirurgiche nel suo interno e ad avere attivato il terzo turno notturno di terapia dialitica cronica. Per quanto riguarda le prestazioni specialistiche, si contano circa 24mila trattamenti dialitici e 250/300 ricoveri l’anno. I pazienti in dialisi cronica sono circa 180 a cui si aggiungono i circa 70 trapiantati renali monitorati con controlli periodici. “Questo e’ un ospedale – ha detto D’Amario – costruito da quasi 30 anni e, quindi, stiamo lavorando per la reingegnerizzazione. Questa procedura – ha proseguito – richiede ovviamente tempi molto lunghi e, pertanto, le iniziative che consentono di migliorare la qualita’ degli ambienti sono importanti per i pazienti e anche per chi lavora all’interno delle strutture ospedaliere”.

D’Amario e Romandini hanno poi evidenziato che la Asl punta anche a potenziare i servizi a livello territoriale. Da parte sua, Ciofani ha evidenziato che “per certe discipline impegnative con malati gravi e con piu’ organi compromessi, la climatizzazione della degenza puo’ essere considerata parte integrante della terapia”.

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