Pescara. Dopo il muro di cemento affiorato dal canale Bardet, con collassamento delle pareti laterali, l’ultima sorpresa per il cantiere del piano anti-allagamento in viale Pindaro è l ritrovamento di tre enormi serbatoi di provenienza ignota al di sotto della mega rotatoria alla fine di viale Marconi.
“Quello dei lavori anti-allagamento è un cantiere dalle mille sorprese – sottolinea il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Enzo Del Vecchio – Per l’individuazione degli eventuali proprietari delle cisterne è stata interessata la Polizia Provinciale, organo competente in materia, mentre nei prossimi giorni, per procedere allo smaltimento delle stesse sarà attivata una speciale procedura da sottoporre al vaglio dell’Arta consistente nella bonifica e allontanamento dal cantiere. Varie sono le ipotesi per spiegare la presenza di questi enormi contenitori, per i quali ci si augura di poter rintracciare il soggetto proprietario, al fine di consentire anche il recupero delle somme che si sono rese necessarie alla rimozione sia delle cisterne che della terra intorno. Infatti abbiamo dovuto intervenire anche sul materiale che circondava le cisterne, che è classificato come residuo di natura speciale ma non pericoloso e che ha richiesto ulteriori spese per lo smaltimento in apposite discariche”.
Intanto sul fronte lavori, l’opera si trova nella fase in cui sono state già posizionate tre enormi pompe di sollevamento che si sta provvedendo a collegare alla condotta che le convoglierà verso Fosso Vallelunga, con una tempistica in linea con il cronoprogramma, malgrado le sorprese che stanno affiorando.
In merito, invece, ai lavori riguardanti il Fosso Bardet all’altezza di via Benedetto Croce, “impresa ha commissionato a una ditta specializzata la realizzazione di apposite casseformi in cemento armato”. prosegue Del Vecchio, “la cui consegna dovrebbe avvenire entro la fine della prossima settimana, in modo da consentire in quella successiva di procedere entro la seconda settimana di giugno al ripristino delle lavorazioni del Fosso e della viabilità connessa. Per la mobilità si adotterà una riapertura parziale poiché in una parte della strada c’è il muro di sbarramento trovato sotto il Fosso Bardet che ospita i cavidotti della Telecom. Come già comunicato al rinvenimento, questi dovranno essere spostati al di sopra del nuovo Fosso e all’interno di una speciale struttura costruita appositamente. La Telecom ha fatto sapere che per l’operazione sarà necessario un tempo di circa 30 giorni”.