Si tratta di Bruno Catena, ex presidente dell’Aca (Azienda consortile acquedottistica), Giorgio D’Ambrosio, ex presidente dell’Ato (Ambito territoriale ottimale), Giovanni Di Vincenzo, amministratore dell’azienda ‘Dino Di Vincenzo&C (per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio per un reato di natura ambientale), Bartolomeo Di Giovanni, direttore dell’Aca e Alessandro Antonacci, dirigente tecnico dell’Ato, tutti accusati di abuso d’ufficio (Antonacci anche di turbativa d’asta).
Il pubblico ministero, inoltre, ha chiesto il rinvio a giudizio per gli altri 19 imputati tra cui il sindaco di Navelli, Paolo Federico.
La vicenda è quella relativa all’appalto per la gestione del depuratore di Pescara e al traffico di fanghi tossici.
Tra i reati contestati corruzione, truffa, falso, violazione delle norme per lo smaltimento dei rifiuti e abuso d’ufficio. Nel corso dell’udienza, infine, il gup Luca De Ninis ha respinto l’istanza di dissequestro del depuratore presentata dalla difesa.
La prossima udienza si terrà il prossimo 6 maggio.
Marina Serra