Loreto Aprutino, rapina ufficio postale, arrestati tre pescaresi

carabinieriLoreto Aprutino. Rapinano l’ufficio postale di Loreto Aprutino, mettendo le mani su un discreto gruzzolo (circa 65mila euro), ma all’uscita dello sportello finiscono in bocca ai carabinieri che stavano ad attenderli all’uscita. E’ finita prima di cominciare la fuga dei tre rapinatori che ieri pomeriggio hanno assaltato le poste di Loreto Aprutino.

I carabinieri del reparto operativo, del comando provinciale di Pescara, con grande intelligenza e fiuto investigativo hanno bloccato e arrestato tre persone di Pescara: Maurizio Longo di 43, Raffaele Imperiale di 51 e Massimiliano Incarnato di 41. Tutta l’operazione è nata da un’attività di intelligence, visto che i militari erano venuti a conoscenza del fatto che qualcuno stesse programmando una rapina nella zona ai primi di marzo, in coincidenza con il pagamento delle pensioni nei vari sportelli postali e bancari. Per questo motivo sono stati predisposti alcuni controlli specifici in alcuni obiettivi “sensibili”. Ieri, attorno alle 14, i carabinieri hanno notato il girovagare sospetto, attorno alle poste di Loreto, di un uomo a bordo di una moto di grossa cilindrata. L’uomo, che poi gli inquirenti hanno riconosciuto in Massimiliano Incarnato, già noto alle forze dell’ordine, si è fermato in un bar attiguo alle poste e poco dopo sono spuntati fuori gli altri due rapinatori e così i carabinieri hanno capito che l’obiettivo focalizzato dai malviventi era l’ufficio postale. I militari, diretti dal comandante Marcello Galanzi, hanno preferito non intervenire subito ma attendere le mosse del commando, visto che due di loro con delle chiavi contraffatte hanno aperto una porta secondaria dell’ufficio e poi sono entrati dentro. Poco dopo i due rapinatori, dopo aver immobilizzato gli addetti allo sportello, sono usciti fuori con il bottino, 65mila euro, ma sono stati subito bloccati con un’azione repentina e concitata che ha richiamato l’interesse anche di diverse persone. I due sono stati perquisiti e dalle loro tasche sono spuntate fuori delle pistole giocattolo, utilizzate per mettere a segno il colpo. Poi sono stati liberati i quattro impiegati, che erano stati legati e imbavagliati e poi rinchiuso in un locale di sgombero dello stesso ufficio. Il terzo complice, che nel frattempo, si era allontanato, è stato rintracciato e arrestato in serata nella sua abitazione di San Donato a Pescara. I carabinieri hanno anche recuperato l’intera refurtiva, oltre che gli accessori usati per perfezionare il colpo: guanti, passamontagna, chiavi contraffatte. I tre, richiusi nel carcere di Pescara, devono rispondere dei reati di rapina aggravata e sequestro di persona, mentre per Imperiale è scattata anche l’accusa di violazione degli obblighi di sorveglianza speciale.

 

Impostazioni privacy