La morte della piccola Fatime, la ragazzina di 12 anni annegata a Pescara, è ancora al centro di una indagine. E ci sono delle novità molto importanti
I genitori della piccola Fatime vogliono vederci chiaro. La tragedia è avvenuta giovedì scorso (24 luglio ndr) e a distanza di quasi una settimana sono ancora diversi i punti da accertare. Secondo le informazioni che si hanno a disposizione, la piccola si trovava in acqua insieme ad altri ragazzi e non c’erano particolari segnali di pericolo da parte del mare.

Poi la tranquillità è stata rotta dall’urlo delle sorelle della 12enne. Dopo averla vista in difficoltà, hanno prima tentato di intervenire per aiutarla e poi lanciato un grido di allarme visto che l’avevano perso di vista. 50 minuti di ricerche e poi il ritrovamento della vittima in gravi condizioni. Il trasporto d’urgenza in ospedale e la morte avvenuta poco dopo a causa di un quadro clinico molto grave. Ora si attende l’autopsia per avere delle risposte importanti.
Morte Fatime a Pescara: indagata la babysitter
Le indagini proseguono e una notifica è arrivata anche alla babysitter. La giovane, legata ad un familiare dei bambini, si trovava al mare insieme al proprio figlio e gli altri bambini. In acqua sarebbero andati i più grandi (7, 9, 12 e 13 anni) e tutti in grado di nuotare bene. Per questo motivo nessuno in quel momento avrebbe immaginato una tragedia simile. Inoltre, il mare non era assolutamente in condizioni critiche.
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Ora la donna, che ha perso i sensi nel momento della tragedia, dovrà spiegare meglio quanto successo. Toccava a lei controllare i bambini e bisognerà capire se si è distratta un attimo oppure se si è trattato di una tragica fatalità. L’autopsia, quindi, rappresenta un passaggio fondamentale in questa indagine. I medici dovranno stabilire se la morte della piccola Fatime poteva essere evitata o è stata così improvvisa e inevitabile.

Una risposta che vuole avere anche il padre della 12enne. L’uomo, entrato in Italia come rifugiato ed ora inserito pienamente a Pescara, è pronto ad andare fino in fondo per chiarire cosa è successo. Ha perso la figlia, ma ora attende di sapere se si è trattato davvero di una tragica fatalità oppure la piccola poteva essere salvata. E, come detto in precedenza, l’autopsia sarà fondamentale oltre naturalmente al racconto della babysitter.





