Pescara. Gli ultimi dati rilevati dalle centraline dell’Amministrazione, gestite dall’Arta di Pescara, parlano chiaro.
Il 19 febbraio scorso hanno superato i limiti dell’inquinamento consentito, non soltanto a Pescara, ma anche in altri grandi e importanti centri della provincia quali Spoltore, Città S. Angelo e Montesilvano: 62 microgrammi di polveri sottili per metro cubo in via Sacco, 59 in Viale Bovio, 55 a Spoltore, 52 a Città S. Angelo, infine 43 a Montesilvano.
Dal primo gennaio fino a venerdì, in viale Bovio, per 33 giorni le polveri sottili hanno superati i limiti, raggiungendo così il minimo tollerato dalla legge.
Le micropolveri, inoltre, sono classificate come gli inquinanti più nocivi e pericolosi per la salute umana; in caso di inalazione prolungata queste microparticelle, inferiori a 10 micron, possono provocare edemi polmonari e altre complicazioni.
“Questi dati allarmanti devono scuotere gli animi degli amministratori, affinché si produca una soluzione concreta ed efficiente, in grado di abbassare i preoccupanti dati sullo stato dell’aria, coscienti del fatto che non sono più sufficienti sporadiche domeniche senz’auto, ma di pianificare e attivare viabilità alternative, promuovere e sponsorizzare l’uso dei mezzi alternativi come autobus e bici”.
A parlare è Luciano Lorito, consigliere del gruppo consiliare dell’Italia dei Valori, il quale ha inviato una interrogazione urgente al presidente della giunta provinciale Guerino Testa, all’assessore all’Ambiente Mario Lattanzio ed al presidente del Consiglio Provinciale Giorgio De Luca.
E a loro chiede, appunto, “quali attività hanno svolto fino a questo momento, su un problema segnalato anche in precedenza e soprattutto, come intendono attivarsi sin d’ora al fine di ridurre l’allarmante inquinamento da polveri sottili? Ritengo necessario e urgente, per il bene del nostro territorio e per la salute dei cittadini, che l’Amministrazione Provinciale da lei guidata si faccia, in tempi rapidi e certi, promotore di un tavolo di lavoro coinvolgendo i Comuni interessati, i quali sembrano anch’essi immobili e refrattari su tale problematica e trovare insieme concrete soluzioni, non solo piccoli palliativi”.
Marina Serra