Pescara. Sono quattro le coltellate infittite a Giandomenico Orlando, 67 anni, il pasticciere ucciso mercoledì mattina a Pescara nel suo laboratorio di via Puccini.
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E’ quanto emerso dopo le 5 ore di esame autoptico eseguito ieri pomeriggio dal medico legale Cristian D’Ovidio, su incarico del pm del Tribunale di Pescara, Rosangela Di Stefano. L’autopsia ha stabilito che Orlando e’ morto a causa di un emopneumotorace massivo, ovvero un pesante un accumulo simultaneo di aria e sangue nei polmoni: inutili sono stati i primi soccorsi del figlio Alessio e le lunghe manovre di rianimazione eseguite dai sanitari del 118 e dai medici del Pronto Soccorso.
I funerali dell’uomo si terranno domani pomeriggio alle ore 15 nella chiesa di Sant’Andrea, la chiesa di borgo marino, dove si riverseranno centinaia di persone. Il pasticciere ucciso, infatti, da 38 anni in attività, era conosciutissimo e amato da tutti sia nel quartiere della Marina nord che in tutta la città, dove riforniva i bar con i propri prodotti artigianali. Il rito funebre si concluderà, dopo la celebrazione, nel cimitero di San Silvestro.
L’unico ad odiare la sua famiglia, a quanto pare, è Giovanni Grieco, il presunto assassino che, secondo gli inquirenti, sarebbe arrivato sul posto con l’auto in cerca del figlio della vittima e, dopo una breve discussione, lo avrebbe accoltellato al torace con un pugnale tirapugni. L’uomo, catturato a Pineto in stato confusionale dopo circa 8 ore di ricerche, è stato rinchiuso nel carcere di Teramo: stamattina è attesa la convalida del fermo del presunto omicida e subito dopo il gip di Teramo, Domenico Canosa, davanti al quale Grieco si è avvalso della facoltà di non rispondere, trasmetterà gli atti alla procura di Pescara.
IL CASO IN PARLAMENTO
La vicenda dell’omicidio Orlando finisce all’attenzione del Parlamento grazie ai deputati abruzzesi del M5S Vacca, Colletti e Del Grosso che hanno interrogato il ministro della Giustizia “per verificare l’operato della procura di Pescara”.
“Apprendiamo che, a seguito di gravi episodi di aggressioni e minacce”, scrivono i pentastellati, “la questura avrebbe richiesto delle misure cautelari per Grieco e che queste non sarebbero state accolte dalla procura. Per Giovanni Grieco, presunto assassino, la polizia aveva effettivamente chiesto piu’ di una volta l’adozione di misure cautelari proprio per i suoi comportamenti di stolkeraggio nei confronti della vittima e di altri familiari. L’unico provvedimento a carico dell’uomo, oggi in carcere, un ammonimento, era stato adottato dal questore”. “Com’e’ possibile”, chiedono Vacca, Colletti e Del Grosso, “che, da quanto si apprende dalla stampa, personaggi che vengono segnalati dalla stessa questura come pericolosi per la collettivita’, vengano ignorati dalla procura?”.