Pescara, vertenza Soget: le preoccupazioni dei sindacati

Pescara. I rappresentanti delle tre sigle sindacali di categoria Filcmas Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs-Uil hanno mostrato la propria preoccupazione in merito alla vertenza Soget, in seguito agli ultimi sviluppi che hanno portato all’apertura di una inchiesta della Procura di Pescara, e nello specifico sul futuro occupazionale dei 250 lavoratori della società di riscossione dei tributi che serve il 70% dei comuni abruzzesi con una percentuale di riscossione che arriva fino al 90% nell’ultimo rilevamento.

I sindacalisti hanno manifestato la loro preoccupazione, ma hanno anche sottolineato l’importanza del lavoro svolto fino ad oggi.

“La Soget spa – ha spiegato Antonino Selvaggi della Rsa Fisascat Cisl – già concessionaria del Servizio Nazionale della Riscossione, è nata dallo scorporo del ramo d’azienda per le attività inerenti la Fiscalità Locale, a seguito della Riforma sulla Riscossione (Art. 3 Dlg 248/2005). Allo stato attuale la Legge Stabilità 2015 (L. 190 del 23.12.2014, comma 642) ha differito al 30 giugno 2015 il termine di scadenza dei contratti per l’accertamento, la liquidazione e la riscossione, spontanea e coattiva, delle entrate, tributarie o patrimoniali, degli Enti locali. Restano, pertanto, valide tutte le disposizioni disciplinanti la fiscalità locale, di cui all’articolo 3, comma 24 della Legge 248/2005. La proroga, infatti, è intesa come prosecuzione di diritto d tutti i contratti trasferiti ex lege al concessionario privato (ex art. 53 D. LGS. 446/1997), mantenendo il sistema vigente sino alla data stabilita, e cioè al 30 Giugno 2015”.

“Siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori che svolgono il loro lavoro con competenza e con professionalità – ha affermato il segretario regionale della Fisascat Cisl Davide Frigelli – le percentuali di riscossione molto alte dicono che oggi la Soget riesce a svolgere un servizio con risultati importanti che sono sotto gli occhi di tutti. Stiamo parlando di una realtà che opera solo con 100 lavoratori a Pescara e una cinquantina a Montesilvano (Pescara) ed é chiaro che se dovesse essere messo in discussione il sistema, a rischiare il posto sarebbero solo in queste due città 150 lavoratori e altrettante famiglie”.

“Oggi – hanno sottolineato Lucio Cipollini della Filcams Cgil e Diego Salvitti della Rsu Cgil – si parla tanto della internalizzazione del servizio senza però considerare che in questo modo non si potranno più garantire quelle percentuali di riscossione che sono fra le più alte. Noi non vogliamo entrare nel merito dell’inchiesta. La situazione giudiziaria farà il suo corso, ma con un servizio che comunque garantisce efficienza e qualità, non riusciamo a capire le polemiche politiche e gli attacchi di cui é oggetto la Soget. Con la internalizzazione del servizio si risparmierebbe sull’aggio, ma poi con quali risultati?”.
“Se la Soget non avrà più il servizio di riscossione – ha rimarcato Mario Miccoli della Uiltucs . che fine faranno gli oltre 250 lavoratori? E poi: perché mettere in discussione un servizio che funziona? I numeri ci dicono inoltre che in quelle Regioni come per esempio Toscana e Molise il servizio di internalizzazione ha portato ad un abbassamento delle percentuali di riscossione unitamente ad un peggioramento della qualità del servizio”.

“Abbiamo piena fiducia nella magistratura – ha concluso Simona Tucci della Rsa Uiltucs – mai lavoratori potrebbero essere i primi a pagare il conto dei risvolti legali della vicenda. La lista con i nomi dei politici non ha nulla di anomalo: noi creiamo file excel per ogni categoria a seconda della provenienza del reddito, che sono tutti scaricabili on line”.

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