Pescara. Un imprenditore donera’ una draga costruita alla bisogna per i porti di Pescara e Ortona”. L’anticipazione e’ del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, svelata durante la riunione convocata nel pomeriggio di oggi a Pescara, per fare il punto sugli interventi nei porti di Ortona e Pescara, per i quali sono disponibili circa 18 milioni di risorse derivanti da Fondi Fas, ministeriali e dal decreto Sblocca Italia.
Per il porto di Pescara, sono in dirittura di arrivo le controdeduzioni al Consiglio superiore delle Opere pubbliche, in ordine all’approvazione del Piano regolatore portuale. Mancano le integrazioni alla relazione economico-finanziaria che saranno disponibili tra una settimana. In riferimento alle attivita’ di dragaggio, sempre inerenti il porto di Pescara, i lavori appaltati a fine 2014, e in corso di esecuzione, erano per una quantita’ inizialmente prevista di circa 30.000mc, cui si aggiungeranno ulteriori 20.000 mc, grazie alle economie derivanti dei ribassi di gara. Cio’ consentira’ l’ingresso della nave Galatea ed il servizio di trasporto Snav.
Il Provveditore alle Opere pubbliche ha comunicato che e’ in corso una progettazione per il miglioramento idraulico e strutturale del porto ad opera dell’Universita’ di Cassino, ma tale opera potra’ essere intrapresa soltanto dopo l’approvazione del Piano regolatore. E’ invece in affidamento la progettazione per le realizzazione della barriera soffolta e l’apertura di una diga foranea, opera di difesa della costa, anticipatrice degli interventi strutturali previsti nel Prp.
Uno stimolo a concludere in tempi brevi le procedure per l’affidamento delle operazioni di dragaggio e’ stata espressa dal presidente D’Alfonso per le attivita’ sul porto di Ortona, in vista della scadenza del 31 dicembre prossimo per l’impiego delle risorse. Sulla questione l’Arta ha dichiarato di aver terminato nei giorni scorsi le operazioni di caratterizzazione, preliminari al dragaggio. Gia’ dalle prossime ore saranno disponibili i primi dati sulle granulometrie, propedeutiche ad ultimare la fase progettuale per l’affidamento della gara entro l’estate.
ACERBO NON CREDE AI BENEFATTORI: “QUALE CORRISPETTIVO?”
“Non credo ai benefattori e quanto si tratta di materie su cui si spendono da anni decine di milioni di euro pubblici penso che comunque ci sia qualche ragione per diffidare. Quale sarà il corrispettivo per il benefattore? “, a chiederselo è l’ex consigliere regione di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo che, sulla voce circolata circa l’identità dell’imprenditore coinvolto ironizza: “Si tratterebbe della ditta Nicolaj che semmai è stata per anni beneficiata dalla mano pubblica: se la rivelazione sull’identità dell’improbabile benefattore è vera non è che sia da collegare all’eventuale sblocco dell’impianto di Piano di Sacco contro il quale si sono mobilitati i cittadini?Ma Nicolaj poi non era quello indagato per tangenti proprio sul dragaggio del fiume Pescara?”.
SOSPIRI: REGALI SULLE SPALLE DEI PESCARESI
“Quando sentiamo il Presidente D’Alfonso parlare di ‘regali’ da parte di privati benefattori nei confronti della pubblica amministrazione, un brivido corre sempre dietro la schiena, perché i pescaresi ricordano bene quanto ci sono costati, in passato, quei regali. Penso allo Huge Wineglass di Toyo Ito, penso al Ponte del Mare, opere pubbliche in teoria donate alla città, e le cui spese sono poi puntualmente ripiombate sulle spalle dei pescaresi, in termini di danni e manutenzioni. Piuttosto che continuare a pensare a ricchi premi e cotillon, il Governatore si occupi del porto visto che a quasi due mesi dagli annunci, ancora non sono stati consegnati tutti i documenti necessari per l’approvazione del Piano Regolatore portuale e la sua road map si è già dissolta come neve al sole”. A dichiararlo è il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento alla donazione della draga , annunciata dal presidente D’Alfonso.
“Pensiamo allo Huge Wineglass”, prosegue Sospiri, ” regalato alla città da Istituti di Credito e dalla vecchia proprietà del cementificio: a pagare i danni di quel ‘regalo’ è stata la città, che da un lato si è ritrovata con il cappio di un accordo assunto con lo stesso cementificio a garantire la permanenza della fabbrica per altri 15 anni sul nostro territorio, dall’altro la città stessa ha dovuto sborsare 30mila euro per la rimozione del ‘bicchiere’ rotto. Penso poi al Ponte del Mare, regalato da imprenditori e fondazioni bancarie, peccato che ora saranno i pescaresi a dover pagare la manutenzione di quella struttura, sborsando oltre 100mila euro ogni anno”.