Pescara. Arriva in Commissione Bilancio, la Proposta di legge del Movimento Cinque Stelle che modifica le Norme per la razionalizzazione del costo della politica e della spesa per i dirigenti della Regione Abruzzo e degli enti Strumentali Modifiche L.R.40 del 10 Agosto 2010.
Prima firmataria Sara Marcozzi, che commenta “Lo avevamo promesso in campagna elettorale e la prima Proposta di Legge che abbiamo presentato è stata proprio quella sulla riduzione dei costi della politica. Una legge – ci tiene a precisare – fatta per gli altri consiglieri poiché noi del Movimento Cinque Stelle, anche in assenza di una norma che lo imponga già tagliamo i nostri stipendi come previsto nella proposta e fino a oggi abbiamo già rinunciato a oltre 133mila euro”.
‘I tagli che il M5S propone sono significativi, questa proposta di legge porterebbe a risparmiare ben 23 milioni di euro nei cinque anni di legislatura.
Il primo attiene alle indennità di Consiglieri e Presidenti di Giunta e Consiglio le cui massime retribuzioni consentite sarebbero rispettivamente ridotte per i primi da € 11.100,00 a € 5.000,00 e per i secondi da € 13.800 a € 6.500’, si legge in una nota.
‘Altro taglio previsto è quello dei rimborsi spese, nota dolente per le tasche della Regione, che elargisce ai consiglieri fino a 4500 euro mensili. Un forfait che viene assegnato a prescindere da quanto si spenda effettivamente per vitto, alloggio e viaggio e a prescindere dal luogo di provenienza.
Solo i consiglieri del M5S, grazie ormai ai famosi scontrini, rendicontano già ogni spesa e percepiscono il rimborso solo su quanto realmente utilizzato. Gli altri, che vivano in provincia de L’Aquila o in luoghi più distanti dal capoluogo, Vasto per esempio, intascano il forfait incrementando di molto il loro stipendio’, prosegue la nota.
‘Tagli sono previsti anche per le indennità di Vice Presidente e Segretari di Commissione. Sono previste l’abrogazione della Polizza assicurativa in caso di morte o infortunio del Consigliere, l’abrogazione del trattamento di fine mandato e la riduzione dei vitalizi con percentuali maggiori in caso di cumulo di vitalizi diversi. Infine lo spostamento da 60 a 67 anni per la fruizione del vitalizio per i consiglieri che ne abbiamo maturato il diritto, come per i lavoratori “comuni”.
Una bella sforbiciata, insomma, che per una volta invece di colpire i servizi al cittadino colpisce i lauti stipendi dei consiglieri regionali’, insistono.
“Attendiamo la discussione in commissione e vediamo in che modo verrà affrontato il problema dei tagli quando si tratta dei loro stipendi” commentano i penta stellati “Auspichiamo dalla maggioranza la stessa intransigenza mostrata nei confronti della chiusura dei punti nascita, degli ospedali, della compartecipazione nelle spese sanitarie, del trasporto pubblico. Sono stati irremovibili sui tagli alle spese verso i servizi al cittadino, a causa del “momento difficile” per Regione Abruzzo, vedremo se attueranno la stessa intransigenza quando i chiamati al “sacrificio” sono loro”.