Il Presidente dell’Interporto Val Pescara Spa Dino Di Vincenzo è stato nominato coordinatore degli interporti dell’Italia Centrale.
Lo ha stabilito il vertice composto dal presidente dell’interporto di Frosinone Gabriele Picano, dal Presidente Marcello Mariani e dal consigliere delegato Carmelo Cardo dell’interporto di Orte, dal presidente dell’interporto delle Marche Roberto Pesaresi, dallo stesso Dino Di Vincenzo e dal direttore generale Mosè Renzi dell’interporto Val Pescara.
Durante l’incontro si è discusso dell’implementazione della “Piattaforma logistica interportuale dell’Italia centrale”, accordo stipulato dai quattro interporti insieme agli enti Regionali Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria nel 2007, che ha avviato un percorso comune per lo scambio di dati e di ottimizzazione dei flussi di merci.
Dino Di Vincenzo si farà portavoce presso gli enti competenti, per poter conseguire una maggiore autorevolezza della Piattaforma logistica, nella convinzione che i benefici maggiori del travaso modale, ottenibili convogliando il trasporto delle merci su rotaia a discapito della modalità gomma, si potranno registrare solo spostando il baricentro degli arrivi e delle partenze, nella parte centro meridionale del Paese.
La collaborazione effettiva tra interporti di aree geografiche limitrofe” ha spiegato Di Vincenzo “creerà importanti sinergie a vantaggio dell’intera macroarea composta da Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, caratterizzata dalla presenza di un grande polo catalizzatore dei consumi e da un tessuto produttivo dinamico e diffuso, costituito in prevalenza da una moltitudine di imprese di piccole e medie dimensioni, con una spiccata propensione ad agire sui mercati internazionali. La promozione dell’intermodalità nell’Italia centrale può essere raggiunta soltanto con la realizzazione di queste sinergie che portino a creare volumi di merci sufficienti alla formazione di treni con parametri di produzione efficienti, intesi come lunghezza e portata, paragonabili a quelli europei. Quest’obiettivo non sarebbe raggiungibile se ognuno andasse per conto proprio”.
Marina Serra