Spoltore. La perizia dei medici Catapane e Cupillari è stata al centro, oggi pomeriggio, dell’incidente probatorio sulla vicenda relativa a don Vito Cantò, l’ex parroco di Spoltore indagato per violenza sessuale a seguito dei rapporti che avrebbe avuto negli anni scorsi con un ragazzino di 15 anni, oggi maggiorenne.
In aula i consulenti nominati dal gip del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, hanno sostanzialmente sostenuto che il ragazzo non ha malattie psichiatriche che possano inficiare il profilo dell’attendibilità e della credibililità e che ha un buon indice della realtà.
Secondo i periti non ci sono elementi per sostenere che il ragazzo non dica il vero. Stando all’accusa, i rapporti sarebbero avvenuti nell’alloggio canonico del prete.
A denunciare i fatti, prima alla Curia e poi alla questura di Pescara, che si sta occupando delle indagini, sono stati i genitori del ragazzo, che frequentava la chiesa di Spoltore e che si sarebbe confidato con i genitori solo l’anno scorso, mentre i rapporti ci sarebbero stati tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012.
Stando agli atti dell’indagine, i rapporti sarebbero avvenuti senza costrizione fisica ma, a distanza di mesi, avrebbero provocato una crisi di identità sessuale al ragazzino.