Pescara. In merito alla triste vicenda che ha visto il coinvolgimento di un verificatore di titoli di viaggio della società Arpa e che purtroppo ha assunto gli onori della cronaca (CLICCA E GUARDA IL VIDEO, la Filt Cgil di Pescara intende affrontare il problema in un contesto più ampio che vada oltre la semplice descrizione dell’evento con dovizia di particolari anche attraverso il contributo di un video che circola liberamente in rete.
Sarebbe per noi estremamente facile citare i tantissimi episodi di quotidiana aggressione cui sono vittime i lavoratori preposti al servizio di verifica dei titoli di viaggio.
Insulti, minacce, aggressioni fisiche e verbali di ogni tipo che sconfinano in episodi di violenza verso i quali l’operatore si trova spesso da solo ed indifeso ad affrontare simili situazioni e soltanto con l’intervento delle forze dell’ordine (non sempre reperibili) si riesce ad identificare quanti si rendono responsabili di tali inqualificabili atti.
Eppure queste situazioni, a differenza di quanto mediaticamente è emerso ieri, non ricevono le dovute attenzioni e non ottengono spazio nelle prime pagine dei giornali.
Tuttavia vogliamo affermare in premessa che da sindacato confederale e non certo di natura corporativa, siamo consapevoli della gravità di quanto accaduto frutto di una reazione incontrollata da parte chi, nell’espletare un’attività estremamente difficile e delicata soprattutto in questo lungo contesto di crisi, si è imbattuto in un atteggiamento presumibilmente deprecabile seppur in una situazione di insopportabile e paradossale costante illegalità rappresentata dalla cosiddetta evasione tariffaria.
Non a caso, questa organizzazione sindacale ha più volte segnalato e denunciato le costanti e ripetute difficoltà che quanti si imbattano nell’accertare la regolarità e il possesso dei titoli di viaggio, riscontrano quotidianamente. L’ultima occasione è stata fornita nell’ambito di un incontro ufficiale tenutosi nella giornata di lunedì pomeriggio (pura coincidenza) con il Presidente di Arpa Luciano D’Amico al quale abbiamo sottolineato come il fenomeno dell’evasione tariffaria abbia assunti livelli e dimensioni non più sostenibili (2 milioni di euro l’anno di mancati introiti / 3 milioni di passeggeri che viaggiano gratuitamente sui servizi pubblici di trasporto regionale) soprattutto rispetto ad un’azienda in forte difficoltà economica/finanziaria e che non può più permettersi il lusso di sorvolare su questi aspetti ovvero di far viaggiare gratuitamente l’utenza.
Il nostro paese sconta purtroppo una storica mancanza di cultura per quanto riguarda la fruizione dei servizi pubblici per cui lo stesso cittadino che si reca regolarmente alla cassa dopo aver acquistato beni in supermercato ritiene di non avere, probabilmente , lo stesso obbligo nel dover acquistare e vidimare il biglietto per poter viaggiare su un mezzo pubblico di trasporto.
Al presidente D’Amico abbiamo offerto anche spunti per possibili soluzioni al problema che vanno dall’introduzione dei tornelli alla presenza sul mezzo (soprattutto nelle linee dove l’evasione è più alta), di vigilantes o comunque di ulteriore personale aziendale (anche amministrativo) la cui presenza a bordo possa costituire un deterrente in grado di scoraggiare un fenomeno assai diffuso.
Gradiremmo che gli organi di stampa oltre a riportare il nudo e crudo atto di cronaca, nel quale il verificatore appare come un vero e proprio carnefice, affrontassero il problema in maniera più ampia, non escludendo magari l’ipotesi di trascorrere una giornata intera con gli stessi verificatori nel pieno espletamento del servizio, toccando con mano la realtà dei fatti.
(Franco Rolandi Segretario Filt Cgil Pescara)