Pescara. Dopo le invasioni dei campi di calcio e de L’Isola dei Famosi, Mario “Il Falco” Ferri elude anche la sorveglianza del tribunale di Pescara per mostrare la vulnerabilità dei sistemi di sicurezza.
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Sull’onda della strage del tribunale di Milano, il giovane di Montesilvano diventato famoso per le sue “invasioni”, si è introdotto nel palazzo di giustizia pescarese con un arma a salve nascosta in una borsa, riuscendo ad intrufolarsi addirittura nella stanza di un giudice con la pistola in mano.
Tutto documentato sulla sua pagina Facebook: “Sono riuscito ad entrare dentro le aule penali e dentro l’ufficio di un giudice con una pistola a salve… Zero metal detector”, racconta Ferri sul social network, pubblicando poi un filmato a testimonianza di come è entrato in un’aula durante un’udienza ed è salito in ascensore fino a un ufficio, mostrando anche di poter accedere a documenti sensibili.
Dopo l’irruzione in Tribunale, i carabinieri di Montesilvano, in collaborazione con i colleghi di Pescara, hanno eseguito una perquisizione a casa di Ferri e hanno trovato, ben nascosta nel vano caldaia, la pistola giocattolo usata per il gesto dimostrativo a Palazzo di giustizia. E’ la stessa, sostengono i militari dell’Arma, ripresa dal Falco sia nelle foto che nei video che lo ritraggono in Tribunale. Addosso aveva il cellulare con cui ha realizzato questo materiale, poi diffuso per pubblicizzare l’irruzione. Sia la pistola che il telefono sono stati sequestrati. Uscendo di casa Falco ha violato le prescrizioni della detenzione domiciliare a cui e’ sottoposto, allontanandosi arbitrariamente, di fatto, dall’abitazione per raggiungere Pescara. I militari lo hanno denunciato per evasione dagli obblighi relativi agli arresti domiciliari (ai quali è sottoposto per le sue vecchie imprese) e procurato allarme.
VARONE: ZERO TUTELA NEI TRIBUNALI
Ad intervenire sulla questione della sicurezza nei tribunali è anche Gennaro Varone, pm titolare nei processi più importanti nell’Abruzzo dell’ultimo decennio. Con un post sulla sua pagina Facebook, Varone commenta duramente: “Non è che in Italia vi siano falle nella tutela dei Tribunali. Proprio non vi è tutela. Siamo a zero”.
Riferendosi, poi, alla strage di Milano, il pubblico ministero aggiunge: “I Rappresentanti delle Istituzioni non sono protetti da Ruolo, né dalla sacralità del luogo in cui agiscono. Sparare in un Tribunale significa, innanzitutto, non riconoscere l’Autorità dello Stato, ridurlo ad una cosa disprezzabile, piccola ed insignificante”.