Penne. Non c’è solo la soppressione del punto nascita a porre il presidio ospedaliero di Penne a rischio declassamento: la Cisl punta il dito anche sulla sicurezza e denuncia: “Pazienti sotto la pioggia spostati a braccia”.
“La sterile quanto scontata discussione che oggi si incentra sulla chiusura o meno del punto nascita del Presidio Ospedaliero di Penne non fa altro che fornire ulteriori elementi per un suo possibile declassamento, e dietro questa stucchevole diatriba intanto l’ospedale muore e nessuno se ne accorge.”. A prendere posizione e’ la segreteria provinciale di Pescara della Cisl Fp in una nota a firma di Davide Farina. “E’ già da alcuni anni che la Cisl Fp interviene con sistematicità e pubbliche denunce sulle criticità che investono l’ospedale Vestino”, spiega il sindacalista, “dalla fatiscenza del Pronto Soccorso, alla diagnostica clinica drasticamente ridotta se non azzerata, alle criticità del Servizio di Riabilitazione che un tempo soddisfava sia le esigenze dei reparti ospedalieri che i pazienti esterni, all’ambulatorio di diabetologia, prima aperto tutti i giorni oggi invece in maniera saltuaria, dal laboratorio analisi con i suoi tempi biblici nella riconsegna dei referti provenienti dal Laboratorio analisi e della batteriologia di Pescara, dal servizio di radiologia clinica sguarnito perennemente di personale, per non parlare dell’attività di chirurgia oculistica rimasta con un solo oculista in organico”.
Ma la denuncia più grave che Farina lancia si riferisce a quanto avvenuto nei giorni scorsi: “La rottura degli ascensori nell’ala del Pronto Soccorso, che rivestono un ruolo fondamentale collegando le due strutture del presidio attraverso un corridoio interno e seguito, a breve distanza, anche dal guasto dell’ascensore dell’ala medicina/geriatria che costituisce l’altro raccordo con il Pronto Soccorso”. “La soluzione kafkiana adottata dalla Direzione Generale – attacca il sindacalista – e’ stata quella di istituire un servizio navetta interno costituito dal personale dell’ospedale, dagli addetti della croce gialla e del 118 che, impegnando 3 operatori a turno, trasportano pazienti in condizioni estreme con barelle di fortuna per raggiungere le diverse strutture; passando anche all’aperto ed in mezzo alle intemperie, come e’ accaduto in questi giorni di maltempo. Nell’ala di medicina /geriatria sollevandoli, addirittura, di peso ed a braccia per trasportarli da un piano all’altro”.
“E questo assurdo stato in cui versa l’Ospedale, rischia, purtroppo, di offuscare anche quei punti di eccellenza costituiti dalle Unita’ Operative di Chirurgia ed Ortopedia”, conclude il rappresentante Cisl Fp, che invita amministrazione comunale, Direzione Strategica della ASL di Pescara e la Regione Abruzzo “ad attivarsi per un vero dibattito su quale e come debba essere riorganizzata la sanità abruzzese per far si che si dia certezza, garanzia e soprattutto sicurezza a quel diritto costituzionalmente garantito quale la salute dei cittadini dell’area vestina”.