Confisca beni della famiglia Spinelli: nel mirino immobili a Pescara e Civitella del Tronto

Pescara. Beni mobili e immobili per un valore complessivo di un milione e 316mila euro sono stati sottoposti a confisca dalla polizia di Stato in collaborazione con la Guardia di Finanza a carico della famiglia Spinelli, di etnia rom.

La confisca ha riguardato due fabbricati situati a Pescara, tre unita’ immobiliari situate a Civitella del Tronto con annesse pertinenze e sette autovetture dei componenti della famiglia. L’attivita’ investigativa che ha portato alla confisca e’ stata effettuata dalla Divisione Anticrimine della Questura di Pescara in collaborazione con il personale del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pescara e la normativa applicata, come gia’ accaduto piu’ volte in passato, e’ il cosiddetto Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.

La richiesta delle misure di prevenzione patrimoniale e’ stata del questore di Pescara, cosi’ come la richiesta delle misure di prevenzione di carattere personale. Per cinque soggetti, infatti, e’ stata disposta la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Pescara per tre anni. I decreti di confisca del Tribunale di Pescara riguardano soggetti che, sulla base degli accertamenti di Polizia e Fiamme Gialle, risultano di dimostrata pericolosita’ sociale e per i quali e’ stata comprovata la sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati. Si tratta di persone gravate da precedenti penali e segnalazioni di polizia per traffico di stupefacenti, truffa in danno di anziani e reati di tipo predatorio e per lo Stato erano tutti privi di una attivita’ lavorativa lecita per cui si ritiene che le ricchezze accumulate derivino dalle attivita’ illecite.

Gli appartamenti di Pescara si trovano in via Aterno (si tratta di un piano terra e un primo piano) e in via Sacco (l’altra parte dello stesso immobile e’ stata gia’ confiscata) mentre le auto non sono state tutte rintracciate e manca, tra l’altro, una Cadillac – ha spiegato in conferenza stampa Carmela Lucà, primo dirigente della Divisione Anticrimine della Questura. Le misure personali riguardano tre uomini e due donne e queste ultime si sono rese protagoniste di truffe agli anziani. I sequestri di questi immobili sono avvenuti il 18 marzo e sono stati seguiti dalla presentazione di memorie da parte dei rom che hanno provato a giustificare le proprieta’ accumulate nel tempo aprendo delle posizioni fiscali ma potrebbe trattarsi di “meri schermi”, ha spiegato il colonnello Roberto Di Mascio della Guardia di Finanza. Non solo i soggetti finiti nel mirino della Polizia e delle Fiamme Gialle non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi o lo hanno fatto per poche centinaia di euro, ma per uno dei rom gli unici contributi risultano quelli per lavoretti effettuati in carcere. Tra l’altro, a carico di uno di loro, e’ emerso che a fronte della apertura di un mutuo per 250mila euro ha fornito garanzie patrimoniali per 650mila euro. Ora, a seguito della confisca, si prospettano i tre gradi di giudizio.

Dal 2007 ad oggi questo tipo di attivita’, portata avanti sulla scorta della stessa normativa, ha consentito di sequestrare e confiscare beni per oltre 37 milioni di euro ed applicare la misura della sorveglianza speciale in capo a 127 persone.

 

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