Pescara. Arriva direttamente dalle fila dei cattolici il giornalista Mario Adinolfi, fondatore e direttore del quotidiano ‘La Croce’, che sarà nella sala consiliare del Comune il prossimo 12 aprile, alle ore 17:30, per sostenere la moratoria Onu contro l’utero in affitto; per l’occasione, Adinolfi presenterà anche il suo ultimo lavoro, ‘Voglio la mamma, da sinistra con i falsi miti del progresso’, edito da Youcanprint.
L’incontro con Adinolfi è stato organizzato in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di Pescara; l’associazione Stella del Mare; il Forum delle Associazioni Familiari dell’Abruzzo; l’associazione culturale San Benedetto; il Centro di Aiuto alla Vita e il Movimento per la Vita Abruzzo.
L’utero in affitto è soltanto uno dei temi contestati da Adinolfi, che, pienamente in linea col cattolicesimo più conservatore, si scaglia contro tutti quelli che lui definisce ‘i falsi miti del progresso’: dall’uso dei contraccettivi, ai matrimoni omosessuali, al diritto individuale all’eutanasia; anche la moratoria per chiedere l’intervento dell’Onu contro l’utero in affitto, iniziata già da un paio di mesi, viene considerata da Adinolfi e sostenitori ‘un falso mito del progresso’, tanto che il direttore de ‘La Croce’ ha affermato che si tratta di una battaglia “A difesa dei senza voce”.
Naturalmente, nel caso dell’utero in affitto, i ‘senza voce’ sono i bambini che si sviluppano negli uteri di donne ucraine e indiane, ‘affittati’ il più delle volte da coppie occidentali che desiderano avere un figlio a tutti i costi.
‘Senza voce’ sono anche e soprattutto le stesse donne, che subiscono questa pratica contro la loro volontà.
Sarà per questa ragione che l’iniziativa lanciata da Adinolfi ha trovato qualche sostenitore anche nelle fila del Pd.
”Questa non è una battaglia contro qualcuno, ma piuttosto in favore dei soggetti deboli” ha sostenuto Marco Presutti, consigliere comunale del Pd, che ha aggiunto “Con Mario Adinolfi abbiamo condiviso un percorso politico nei giovani popolari che risale a venti anni fa e quindi siamo cresciuti insieme in questa tradizione del cattolicesimo democratico”.
Oltre che da Presutti, la battaglia contro l’utero in affitto è stata sostenuta da Vincenzo D’Incecco, consigliere comunale FI; insieme a Massimo Marcucci e Casto Di Bonaventura, rispettivamente direttore e vicepresidente del Centro Servizi per il Volontariato di Pescara, i due consiglieri hanno infatti tenuto quest’oggi una conferenza stampa di anticipazione della presentazione del libro e del suo autore.
“Si tratta di tematiche trasversali” ha affermato Vincenzo D’Incecco.
Mario Adinolfi, autore di “Voglio la mamma”, si batte contro la pillola abortiva, l’uso del preservativo e la legge sul cognome materno, definita “una boiata pazzesca”;
combatte inoltre la propaganda transessuale, l’eutanasia e la fecondazione assistita; Adinolfi considera la step child adoption (la possibilità che, in una coppia omosessuale, un partner adotti i figli naturali dell’altro) una legalizzazione mascherata dell’utero in affitto.