Pescara. Troppi vincoli finanziari da parte dello Stato Centrale: Di Marco si appella ai parlamentari abruzzesi e lancia l’allarme per il dissesto della Provincia di Pescara.
Lo ha detto a chiare lettere il presidente Antonio Di Marco nel corso dell’incontro tenuto questa mattina con i parlamentari abruzzesi: la Provincia di Pescarae si avvierà sulla strada del dissesto. Grave la situazione di difficolta’ finanziaria dell’ente tracciata: la Provincia non potrà garantire il mantenimento degli equilibri di bilancio, non potrà approvare il bilancio di previsione 2015/2017 e non potrà garantire i servizi riconducibili alle funzioni fondamentali
Per l’erogazione dei servizi, ha fatto notare Di Marco, ci sono 8,8 milioni in meno rispetto all’anno scorso – ma i servizi sono gli stessi – e a fronte di entrate correnti per 26 milioni la spesa corrente dovrebbe essere di 35 milioni di euro, generando un disequilibrio di bilancio di parte corrente per 8,8 milioni. Per quanto riguarda i pagamenti, che dovrebbero aggirarsi sui 7,8 milioni, si potranno garantire in misura pari a un milione e 200mila euro.
Le cause sono ben note: meno trasferimento dallo Stato, la riduzione dei poteri delle province e il “cappio” del Patto di Stabilità. La risposta dei parlamentari all’Sos è stata solo possibilista, nel senso che “i problemi che ci sono qui a Pescara ci sono ovunque” e si può “provare a fare emendamenti ai primi provvedimenti utili per trasferire risorse alle Province e, laddove ci sono condizioni eccezionali, provare a fare qualcosa di piu’ specifico”, ha detto l’onorevole Pd Antonio Castricone. Il pentastellato Vacca ha, invece, parlato invece della necessita’ di “un intervento a livello nazionale” non potendo pensare che passino provvedimenti sulle singole situazioni mentre l’altro democratico Fusilli ha chiesto di “fare di questo metodo un appuntamento costante, anche con la partecipazione di Regione e Comuni”.
Di Marco ha annunciato che la Provincia non allentera’ la pressione e chiedera’ “un aggiornamento” tra un mese anche in considerazione del fatto che “le priorita’ aumenteranno”.