Nocciano. Le manette scattano all’alba, in carcere finiscono il sindaco di Nocciano, Marcello Giordano, e il segretario generale Jean Dominique Di Felice. I due sono stati arrestati questa mattina dagli agenti della squadra mobile di Pescara, con le accuse di concussione aggravata e continuata in concorso.
La vicenda che vede coinvolti il sindaco Marcello Giordano (49 anni, eletto nel 2008 a capo della lista civica Patto per Nocciano, ma iscritto al PDL, ex AN), e Jean Dominique Di Felice (50anni, di Chieti, che svolge mansioni di direttore generale anche al Comune di Atri), verte su una serie di presunte sanzioni disciplinari che sarebbero state comminate, nei mesi scorsi, all’unico vigile urbano della città e a un funzionario dell’ufficio tecnico, “colpevoli” di aver effettuato, nonostante le pressioni ricevute, una serie di sanzioni e rilievi amministrativi allo stesso primo cittadino, e ad altri componenti della maggioranza, per una serie di abusi in materia edilizia. Gli agenti della squadra mobile di Pescara, questa mattina, hanno eseguito i due ordini di custodia cautelare firmati dal gip Guido Campli, su richiesta del pm Gennaro Varone. L’inchiesta della procura sarebbe partita alcuni mesi fa, alla base della vicenda pare che vi siano anche questioni politiche, in quanto i rappresentanti dell’amministrazione comunale ritenevano che il vigile (che svolgeva funzioni da comandante della polizia urbana) avesse assunto un atteggiamento ostile nei loro confronti perchè vicino alle opposizioni. Diversi gli episodi raccolti nel fascicolo aperto dalla procura di Pescara, tra i quali un provvedimento di sospensione dal servizio, di 15 giorni, per il vigile urbano che si sarebbe recato con l’auto di servizio, assieme al tecnico comunale, dai carabinieri della stazione di Catignano. Al sindaco (nella foto) e al segretario comunale sono stati concessi gli arresti domiciliari. I due, difesi dall’avvocato Umberto Di Primio (candidato per il Pdl alle prossime comunali a Chieti), saranno interrogati in procura venerdì mattina.