Pescara, approvato il piano di riequilibrio: ecco come si rientra dal debito

Pescara. Dopo 3 giorni di discussione, stamattina il consiglio comunale ha approvato il piano di riequilibrio economico e finanziario: 21 i voti favorevoli, contro i 10 dell’opposizione.

“Si tratta di un atto straordinario e fondamentale”, commenta il sindaco Marco Alessandrini, “che consente all’Amministrazione comunale di far fronte alla sua gravissima crisi strutturale e finanziaria. Un piano di riequilibrio all’insegna della sostenibilità e dell’efficientamento dei servizi comunali”.

“Una volta che questo piano sarà approvato definitivamente dal Ministero dell’Interno e quindi dalla Corte dei Conti, il Comune di Pescara potrà contare su risorse per 33.480.299,44 di euro del fondo di Rotazione che saranno restituiti in 10 anni e senza interessi – spiega l’assessore Bruna Sammassimo – permettendoci di pagare tutti i debiti di parte corrente e tutti i numerosi atti di liquidazione da tempo giacenti nella Ragioneria dell’Ente, facendo anche fronte integralmente all’esposizione di cassa il cui ricorso fino al massimo possibile nell’anno precedente ha determinato interessi passivi per circa 400.000 euro”.

Tante le novità del piano rispetto alla proposta originaria approvate in Consiglio  il Consiglio con un maxi emendamento approvato nella seduta di ieri: il piano è stato rimodulato sull’importo dei 33.480.299,44 comunicato dal Ministero che prudenzialmente era stato in precedenza valutato per 30 milioni. Pressoché indenne dai tagli il settore delle politiche sociali, rideterminate le tariffe Tari con un decremento medio di circa il 7 % sia per le utenze domestiche che non domestiche grazie alla riduzione del canone di Attiva di 1,6 milioni. Nessun taglio su mense e asili nido: il piano prevede l’accorpamento di tutte le pregresse gare in una unica per la ristorazione che consentirà un risparmio del 3 % rispetto al passato già dall’anno in corso e che salirà al 5 % a partire dal 2016; per gli asili nido la riconversione della scuola di via Rubicone si otterrà l’incremento di ammissioni di bambini e un risparmio dal 2015 al 2018 di circa 70.000 euro.

Attraverso la razionalizzazione delle spese museali, l’organizzazione delle strutture, l’efficientamento energetico, si genera un risparmio pari a oltre 200.000 euro su base annua, con razionalizzazione di aperture e recupero di unità lavorative inserite all’interno degli enti. L’aumento delle tariffe sugli impianti sportivi incrementa le entrate di circa 1 milione di euro nel triennio 2015/2017: è passato, poi, l’ordine del giorno sull’esternalizzazione della gestione dell’impiantistica sportiva, escludendo quelli storici e di pregio della città, con previsione di riqualificazione energetica degli stessi,

In merito, infine, a Pescara Parcheggi, per cui l’Amministrazione propone due scelte, il Consiglio ha votato un ordine del giorno con cui si salvaguardano i posti di lavoro di parcheggiatori e ausiliari. Per la società, attualmente in liquidazione si prevedono due ipotesi: continuare l’attuale gestione rivisitando a stretto giro l’odierno piano industriale, oppure reinternalizzare il servizio e questo con un recupero immediato per l’imposta Imposta sul Valore Aggiunto. Le due ipotesi sono al vaglio e durante l’anno verrà presa una decisione.

CINQUE STELLE: DEBITO DA 50 MILIONI, COLPE A DESTRA E SINISTRA

“Il Comune di Pescara ha un deficit di oltre 50 milioni, non esiste piano che possa nasconderlo”: è questa la critica che i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno sollevato oggi in aula, accusando le amministrazioni degli ultimi dieci anni di “eccessivo uso di anticipazioni di tesoreria, utilizzo di fondi vincolati per pagare invece le spese correnti, prolungato rinvio dei pagamenti scaduti, incontrollato aumento dei debiti fuori bilancio, inefficiente gestione dei residui attivi”.

“Tutto quello che sta succedendo si poteva evitare”, ha tuonato la capogruppo m5s Sabatini nel suo intervento, “i revisori dei conti nel corso degli anni avevano avvisato, ma sono stati ignorati. La più grande opera della Giunta D’Alfonso è stata l’elevatissimo incremento tra il 2002 ed il 2007 delle spese correnti per la gestione del Comune di Pescara che sono aumentate di 23 milioni di euro e che ora devono essere obbligatoriamente ridotte per farsi approvare il piano di riequilibrio finanziario. E si ricordi anche, della stessa Giunta D’Alfonso, il rapporto tra residui attivi ed entrate che nel 2005 arrivò addirittura al 72,49 % quando il limite fissato dalle disposizioni vigenti allora era del 21%. Stesso trattamento per la Giunta di centrodestra Mascia colpevole di aver utilizzato, tra le altre cose, in maniera eccessiva i fondi vincolati per le spese correnti o di aver ridotto la cassa di 10 milioni di euro in un solo anno”.

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