Sterilizzazioni nocive: 13 arresti

ferri_chirurgiciPescara. i Nas hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti, tecnici e dipendenti della ditta “Bioster S.p.a.”, specializzata nella sterilizzazione di attrezzature medico chirurgiche. L’operazione è scattata nelle prime luci del mattino nelle province di Pescara, Frosinone, Bergamo e Brescia,
La Bioster ha sede legale in Lombardia e stabilimenti in Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Tredici ordinanze (tutti agli arresti domiciliari), emesse dal gip del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis, su richiesta del pm Valentina D’Agostino, sono state eseguite questa mattina dai carabinieri dei Nas nell’ambito dell’operazione denominata “Eto”. Nel’indagine sono coinvolte 55 persone. I tredici arrestati sono ritenuti responsabili di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla frode nelle pubbliche forniture ed all’adulterazione di alimenti, per avere gestito le operazioni di sterilizzazione di ferri chirurgici in uso ad alcuni ospedali e case di cura del centro Italia, omettendo sistematicamente di attuare il procedimento di abbattimento finale dei residui del gas tossico utilizzato (ossido di etilene), nonché proceduto illegalmente alla sterilizzazione, con la medesima sostanza nociva, anche di partite di alimenti vegetali e stuzzicadenti ad uso umano.

Tra gli arrestati, sono stati identificati anche quattro pescaresi che lavoravano nello stabilimento di Popoli. Si tratta di Domenico Bucci, Francesco Anastasi, Antonio Luccitti e Ketti Luccitti. A capo dell’organizzazione, invece, due cittadini di Bergamo, Sara e Gianluca Bonomi, figli dell’amministratore unico della Bioster, che però non sembra coinvolto nella vicenda. “Il 99 per cento delle condotte illegali avveniva a Popoli”, dove si trova uno degli stabilimenti della Bioster e dove avveniva anche la sterilizzazione di grosse partite di sostanze alimentari come pinoli, funghi secchi e stuzzicadenti con ossido di etilene (Eto). Lo ha dichiarato il colonnello Pierluigi Felli, comandande del gruppo Tutela salute di Roma, affiancato dal capitano Marcello Sciarappa, alla guida dei Nas di Pescara. Felli ha fatto notare che la Bioster è una delle principali aziende del settore a livello internazionale, costruisce e gestisce impianti di sterilizzazione e oltre alla sede legale (a Trezzo sul Garda) e quella amministrativa (a Seriate) ha vari stabilimenti in Italia. Il fatturato annuoè di 15 milioni di euro. Gli indagati avrebbero realizzato profitti consistenti, rendendosi inadempienti rispetto agli obblighi contrattuali, perché dopo la sterilizzazione delle attrezzature omettevano di eliminare l’ossido di etilene, una sostanza tossica, pericolosa, infiammabile, esplosiva e cancerogena. Pur omettendo la fase di degassazione, finalizzata ad eliminare i residui di ossido di etilene, gli indagati introitavano i pagamenti per la procedura completa di sterilizzazione. Da false certificazioni, poi, risultava il falso degassaggio e le analisi finali comprovavano la sterilità del prodotto e il rispetto dei limiti imposti. Tra gli ospedali e le strutture che hanno beneficiato del servizio della Bioster il Sant’Eugenio di Roma, il centro traumatologico di Roma, il San Camillo Forlanini, il Regina Elena di Roma, l’ospedale Grassi di Ostia e il Mazzini di Ascoli. Illegale, dicono i Nas, anche la sterilizzazione di grosse partite di alimenti vegetali e stuzzicadenti a uso umano.

 

 

 

 

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