Pescara, porto in secca: pescherecci sotto ‘scorta’ in attesa del dragaggio

Pescara. Usciranno e rientreranno dal porto sotto la stretta sorveglianza delle motovedette della Capitaneria, i pescherecci della marineria pescarese, dopo gli incidenti della notte scorsa causati dall’insabbiamento della darsena.

E’ stata una lunga notte, quella scorsa, per la marineria. La prima barca ad incagliarsi, poco dopo le 23, è stata la Emily C., non appena uscita dal canale ed entrata nella darsena commerciale, dove le mareggiate hanno aggiunto nuovi cumuli di sabbia laddove il fiume aveva già portato enormi masse di detriti, intrappolati dalla diga foranea. La forza dei motori è bastata a disincagliare il peschereccio ma, mentre la Capitaneria avviava i primi rilievi sulle profondità dei fondali, una ad una tutte le imbarcazioni sono andate a toccare con eliche e scafi su quei mucchi di sabbia sparsi proprio sulla rotta di uscita dal porto, rischiando danni che, una volta in mare, possono costare caro ma è comunque il prezzo da pagare per non rimanere a terra senza lavorare. Ad avere la peggio è stato il motopeschereccio Cuore di Gesu, pesantemente incastrato verso le 4:00 del mattino e rimasto fermo fin dopo l’alba, nonostante altri pescatori si sono prodigati per trainarla fuori dall’impiccio sia con altri natanti che con argani da terra.

Meno di tre metri e mezzo (tanto il pescaggio dei pescherecci), dunque, l’altezza della darsena. Stamattina una riunione (già prevista) in direzione marittima per il coordinamento tra gli Enti istituzionalmente interessati al dragaggio e alle modifiche strutturali del porto: in tanti si aspettavano da parte del Comandante Moretti un’ordinanza di chiusura, e invece è stata disposta solo la costante presenza delle motovedette in assistenza ai pescherecci in uscita ed in ingresso. La Capitaneria, inoltre, ha disposto di effettuare dei “rilievi in urgenza finalizzati ad avere una situazione  aggiornata dello stato dei fondali e garantire al contempo una navigazione il più possibile in sicurezza all’interno del porto”. La secca è stata segnalata con il posizionamento di una boa di segnalazione, mentre degli avvisi radio sui canali d’emergenza hanno avvertito per tutto il giorno i naviganti della riduzione dei fondali.

Data l’emergenza, infine, gli scavi che dovranno dragare 30mila metri cubi partiranno proprio dal punto della secca all’imboccatura del canale, per permettere quanto prima il ripristino della circolazione in sicurezza. Giovedì mattina, però, tornerà ad attraccare la nave cisterna Galatea: e il dragaggio inizierà solo lunedì 16.

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