Pescara.La procura di Pescara ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali irregolarità del progetto della società Terna relativo alla realizzazione dell’elettrodotto Villanova-Gissi, opera che fa il paio con il cavo sottomarino che collegherà il Montenegro con Cepagatti.
Il fascicolo, aperto recentemente dal pm Gennaro Varone a seguito dell’esposto del perito industriale Antonio Di Pasquale, non contiene ipotesi di reato e neanche indagati. Sulla vicenda sono stati acquisiti alcuni documenti al Comune di Cepagatti da parte degli uomini del Corpo forestale dello Stato.
L’indagine punta l’attenzione anche sui tralicci che saranno posizionati in aree considerate a rischio esondazione dagli ambientalisti, che nei giorni scorsi hanno documentato nei dettagli come la piena del fiume Pescara ha già allagato gli scavi aperti per realizzare l’opera che dovrà rafforzare la connessione alla rete della centrale termoelettrica di Gissi e, secondo Terna, ridurre il deficit elettrico della regione.
La notizia arriva alla vigilia dell’open day che la società realizzatrice delle maxi-opere terrà al teatro D’Annunzio di Pescara, proprio per illustrare tutti i dettagli e mostrare l’assenza di conseguenze negative per territori e popolazioni coinvolti dal passaggio dell’elettrodotto.
MAZZOCCA: FUORI LE CARTE
“L’assenso ad interventi come quello relativo alla realizzazione dell’elettrodotto Terna ‘Villanova-Gissi’ – un progetto che, pur se definito di interesse strategico nazionale, interessa per 70 chilometri 16 comuni teatini e pescaresi e dunque destinato a modificare in maniera sostanziale l’assetto e il volto del nostro territorio – non può discendere da un semplice provvedimento amministrativo e burocratico, sottoscritto dagli organi gestionali della Regione. Esso, al contrario, deve essere il risultato di atti frutto di precise scelte da parte dell’organo di indirizzo politico, che ha il dovere e il diritto di assumerle solo dopo il necessario e ineludibile confronto con le autorità e le comunità locali”. E’ quanto afferma l’assessore regionale Mario Mazzocca che, con una nota ufficiale indirizzata al segretario generale dell’autorità del bacino interregionale del fiume Sangro, Michele Colistro, ha richiesto tutta la documentazione inerente il procedimento autorizzativo dell’infrastruttura della società Terna.
“Abbiamo chiesto – spiega Mazzocca – che ci venga fornita, nel più breve tempo possibile, una dettagliata relazione informativa, previa effettuazione dei dovuti approfondimenti, anche e soprattutto, in relazione alle supposte previsioni progettuali inerenti l’eventuale installazione di sostegni in aree a pericolosità più o meno elevata. La richiesta – continua l’assessore – è quanto mai legittima alla luce di quanto avvenuto una decina di giorni fa, quando il fiume Pescara, pur a fronte di una piena di modesta entità, ha sommerso diversi cantieri legati alla realizzazione dell’opera infrastrutturale, facendo emergere, secondo primi rilievi, come l’opera sia localizzata in aree classificate a rischio idrogeologico, pertanto soggette al pericolo di frane ed esondazioni. Tutto questo ci pone di fronte alla necessità, urgente e improcrastinabile, di verificare il percorso che ha portato al rilascio dei permessi. Quale che sia la legittimita’ del procedimento amministrativo, resta il fatto che, a nostro avviso, non si puo’ pensare con una semplice determina dirigenziale (la 130/2008 del 19 novembre 2008) di dare il via libera ad un progetto cosi’ fortemente impattante, la cui valutazione non puo’ essere lasciata alla semplice vidimazione degli uffici tecnici della Regione. Tanto più, anche alla luce del recente pronunciamento del Tar Lazio sui permessi di ricerca petrolifera nel Teramano, che ha evidenziato l’imprescindibilità del coinvolgimento delle comunità locali in tutte le fasi del procedimento amministrativo”.