Pescara. Altra stangata per i pescaresi: tra la crisi che non molla e le imposte locali al massimo e il predissesto che costringerà il Comune a chiudere i rubinetti per dieci anni, ora arrivano anche gli aumenti per la sosta a pagamento in centro.
Se l’ex amministrazione aveva calmierato, ad aprile scorso, le tariffe sull’area di risulta, ora Pescara Parcheggi, la società partecipata per la gestione delle “strisce blu” è in forte sofferenza, quindi la Giunta Alessandrini ritocca al rialzo il costo del parcheggio nelle aree più centrali di Pescara.
Dal 7 febbraio – ha annunciato stamani il vice sindaco Enzo Del Vecchio – nella parte sud dell’area di risulta (la più grande) e nell’area davanti al bingo i posti auto collocati costeranno 2,50 euro al giorno, eliminando la sosta breve da 0,50 e 1 euro per mezzora e un’ora, mentre i posti nella parte nord (a ridosso del terminal bus) costeranno 1 euro per i primi 60 minuti, 1 euro per i successivi 60 minuti, dopodiché scatterà la tariffa giornaliera di 2,5 euro). In questi ultimi posti si e’ preferito quindi agevolare chi usufruisce della sosta breve. Stangata per i residenti di piazza Primo Maggio: per far cassa, ora non sarà più possibile parcheggiare gratuitamente in quanto il Comune ha deciso di destinare l’area ai parcheggi a pagamento per recuperare dei fondi.
Adeguati , dal primo febbraio, all’indice Istat i prezzi degli abbonamenti mensili, per cui si passa da 25 euro a 27 euro per la zona del tribunale, da 35 euro a 38 euro per quello relativo alle aree di risulta e da 50 euro a 54 euro per quello che permette di parcheggiare ovunque. Del Vecchio conta, così, di incassare “tra i 500mila e i 600 mila euro in più, ma la valutazione andra’ fatta mese per mese”.
Una situazione, secondo il vice sindaco, figlia della “politica scellerata della passata amministrazione.Pescara Parcheggi”, ha aggiunto, ” in passato è stata vilipesa per via delle scelte compiute, ad esempio per la modifica del piano tariffario. Solo per le aree di risulta nel 2014 c’è stata una perdita di 312 mila euro” Annunciando una riduzione del 50 per cento della perdita mensile, “ridotta a 21mila euro”, Del Vecchio ha poi reso noto che da ora il canone che Pescara Parcheggi dovrà versare per il suolo pubblico tracciato di blu passerà da 1.235.000 a 1.500.000 euro.
CONFCOMMERCIO E CNA: SCANDALOSO
“La tariffa unica di 2,50 euro in maniera paradossale favorisce chi occupa un posto per tutta la giornata rispetto a chi necessita di un tempo breve per effettuare servizi o ancor più acquisti veloci”. Per questo la Confcommercio definisce “Scandalosa” e la Cna “Grave” la decisione dell’amministrazione comunale. La Cna contesta la mossa attuata per ripianare le casse di Pescara Parcheggi: “Anziché procedere a una politica di taglio delle spese improduttive, che magari comporti anche un ridimensionamento degli organici di ‘Pescara Parcheggi’, si chiede un sacrificio ai cittadini. Tanto varrebbe”, dicono i segretari Colazzilli e Salce, “abolire la sosta a pagamento in tutta la città e introdurre il disco orario: siamo certi che l’amministrazione guadagnerebbe di piu’ con le multe”. “Se veramente il fine unico di tale manovra deriva dalle perdite di ‘Pescara Parcheggi’ – incalza infine la Confcommercio – perche’ non si procede alla sua liquidazione e all’affidamento della gestione delle aree di sosta ad una nuova società, in grado di operare in maniera più efficiente con la completa automatizzazione del parcheggio dell’area di risulta?”.
MAGGIORANZA DIVISA SUGLI AUMENTI
Ancora prima che dall’opposizione, le prime critiche all’indirizzo di chi ha deciso per gli aumenti delle tariffe arrivano da una frangia della maggioranza; è il capogruppo del Psi al Consiglio comunale di Pescara, Riccardo Padovano, membro della coalizione di centrosinistra, ad attaccare Del Vecchio:”Si tratta di un provvedimento sbagliato che non e’ stato discusso nell’ambito della maggioranza ma deciso direttamente in Giunta”. “L’aumento della sosta nell’area di risulta – afferma l’esponente politico – avra’ l’unico risultato di allontanare ancora di piu’ la gente da Pescara e di salassare ulteriormente i cittadini che sono costretti ad usufruirne”. Per Padovano “ne risentiranno dunque l’economia cittadina e l’intera collettività’; siamo politici non ragionieri il nostro compito e’ di trovare le soluzioni per favorire lo sviluppo della citta’ non di mortificarne la vocazione commerciale con provvedimenti di logica contabile. Occorre trovare una soluzione che non aumenti le tariffe e che sia compatibile con l’attuale gestione del parcheggio altrimenti ho gia’ proposto la chiusura di ‘Pescara Parcheggi’ e l’automazione del parcheggio posto nell’area di risulta. In tal modo – commenta infine il caogruppo del Psi – si istituirebbe un criterio di sosta realmente proporzionato all’uso del parcheggio e si sgraverebbe il bilancio comunale di un pesante fardello”.