Pescara. Non è solo Angelo Volpe a rischiare posto e sanzioni penali: anche gli altri 3 vigili urbani coinvolti nella vicenda della multa tolta al questore Passamonti ora sono sottoposti a un procedimento disciplinare che potrebbe portarli alla dismissione della divisa della Municipale.
A metterli nell’occhio del ciclone è la loro apparizione nel servizio della trasmissione Le Iene, nel quale i 4 agenti hanno spiegato alla telecamere dell’inviato Matteo Viviani tutti i dettagli della vicenda. Così, se Angelo Volpe è già finito in tribunale con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio per aver chiesto lumi sulla vicenda (non era coinvolto direttamente ma chiamato in causa dai colleghi) al suo ex comandante Ernesto Grippo (ora capo della Municipale di L’Aquila, Ndr.), adesso con lui finiscono sotto analisi disciplinare interna anche gli altri 3.
Loro sono Claudio Di Sabatino, il diretto interessato, colui che ha messo il verbale sul parabrezza della Mercedes del questore in divieto di sosta su via Galilei l’8 dicembre 2011 e che si è accorto della cancellazione del caso dal registro delle auto rimosse; Donato Antonicelli, a cui Di Sabatino si è rivolto per primo dopo la scoperta della presunta irregolarità, subito pronto a consigliare al collega di andare a fondo alla vicenda; Sergio Petrongolo, che davanti alla Iena Viviani ha pesantemente smentito le dichiarazioni del comandante Carlo Maggitti circa l’ordine di restituzione dell’automobile a Passamonti; infine Volpe, per aver portato il caso di Di Sabatino e Petrongolo all’attenzione di Grippo e a quella dei carabinieri.
Come riporta il quotidiano Il Centro, il 5 gennaio una commissione di ufficiali della Municipale presieduta da Maggitti, che dal servizio di Italia Uno è quello uscito nel peggiore dei modi, ha visionato nel comando di via del Circuito l’intero servizio a caccia di strappi al regolamento legate alle dichiarazioni rilasciate dai 4 agenti. Il 10 gennaio, riporta ancora Il Centro, ai 4 è stata notificata l’avvio della procedura per “«Violazioni plurime e reiterate alle norme di disciplina e agli obblighi di comportamento dell’agente di polizia municipale-dipendente comunale, anche ai sensi e agli effetti dell’articolo 40 del regolamento del Corpo”. In sostanza, violazione della riservatezza e dei segreti d’ufficio, stesso capo di imputazione penale già gravante sulla testa di Angelo Volpe. Un’associazione che rimane, però, del tutto teorica: sulla notifica, infatti, non verrebbe fatto riferimento alcuno alla querelle sulla multa sparita né al servizio de Le Iene.