Tra proteste e polemiche è cominciato nella mattinata odierna lo sgombero deciso dal commissario straordinario delle famiglie residenti nelle palazzine non più sicure
Una vicenda che va avanti da molti mesi dopo che la stessa Ater, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale, l’evoluzione dello Iacp, Istituto autonomo case popolari, aveva chiesto l’intervento da parte delle autorità per procedere allo sgombero di alcune palazzine di via Aldo Moro a Sulmona, in provincia dell’Aquila, perchè giudicate non più sicure e quindi bisognose di urgenti interventi di ristrutturazione per la messa in sicurezza.
Un problema enorme per alcune famiglie che da anni alloggiavano in alcuni appartamenti all’interno di questi stabili che immediatamente avevano fatto ricorso per cercare almeno di ottenere un alloggio temporaneo sostitutivo, consapevoli però che determinati tipi di lavori di manutenzione quasi sempre durano tanto tempo e con la ragionevole paura quindi di non rientrare mai in possesso delle loro case.
Palazzina pericolante
“Situazione grave e compromessa”. Questo l’esito della perizia svolta più di un anno fa dall’istituto case popolare su una palazzina in via Aldo Moro a Sulmona, che aveva mostrato preoccupanti segni di cedimento all’interno degli appartamenti quando l’agenda territoriale per l’edilizia residenziale aveva svolto i primi rilievi, disponendo così lo sgombero per cinque famiglie che alloggiavano all’interno dello stabile.
Poi però l’avvocato delle famiglie, che aveva cominciato a seguire la vicenda anche per garantire la giusta ricollocazione nel frattempo degli inquilini interessati dal provvedimento, si è reso conto che sullo stabile erano state fatte due perizie distinte che arrivano entrambe alla necessità dell’urgenza della ristrutturazione emessa in sicurezza della palazzina, ma la prima chiedendo lo sgombero forzato delle famiglie, mentre la seconda relazione affermava che i lavori potevano essere eseguiti in modo non invasivo, senza quindi la necessità di spostare gli inquilini.
Ecco la decisione del commissario
Una doppia lettura che aveva indubbiamente portato attriti e polemiche tra gli inquilini e l’Ater che gestisce la palazzina, tanto che la procedura di sgombero era stata sospesa in attesa di ulteriori accertamenti che adesso sono però arrivati, così come la decisione finale presa dal commissario straordinario che valida definitivamente la comunicazione dell’Ater e firma così l’ordinanza di sgombero.
Le cinque famiglie quindi, con decorrenza immediata, dovranno lasciare gli alloggi temporaneamente per essere temporaneamente ricollocate nell’hotel Manhattan poco distante. Una decisione che comunque continua a non piacere alle famiglie che hanno per questo promesso battaglia contro il provvedimento. “Sono tutte persone fragili che vengono spostate senza uno stato procedurale chiaro. Faremo tutto il possibile per opporci”, affermano i familiari, pronti ad andare in procura. E intanto stanno cercando di opporre anche una resistenza passiva allo sgombero forzato che proprio in queste ora stanno effettuando gli uomini delle forze dell’ordine.
