Sanità, l’Abruzzo a Roma per cambiare le regole: “Ripartizione da cambiare”

L’Abruzzo a Roma per la sanità: serve un riparto fondi che tenga conto della bassa densità abitativa. La proposta dell’assessore Verì

Roma e L’Aquila ancora una volta connesse, stavolta per una battaglia che riguarda le tasche (e la salute) degli abruzzesi. L‘assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, è volata nella capitale per perorare una causa che suona tanto logica quanto finora inascoltata: rivedere i criteri con cui vengono distribuiti i fondi sanitari a livello nazionale. E la proposta abruzzese ha un obiettivo ben preciso: tenere conto della densità abitativa dei territori.

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Sanità, l’Abruzzo a Roma per cambiare le regole: “Ripartizione da cambiare” – Abruzzo.cityrumors.it

La Verì, armata di dati e argomentazioni, ha portato la sua istanza prima al Coordinamento tecnico e poi alla Commissione Salute nazionale. Il nodo cruciale sta nel sistema attuale di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale. Questo si basa principalmente su due parametri: il numero di residenti e la loro età media.

Un meccanismo che finisce per penalizzare inevitabilmente le regioni più piccole come l’Abruzzo, caratterizzate da un territorio vasto e spesso impervio, ma con una bassa concentrazione di popolazione.

Verì ha poi aggiunto: “Ad oggi le quote vengono assegnate sulla base di due criteri principali: la popolazione residente e l’età media della stessa. Un sistema che inevitabilmente va a penalizzare le regioni più piccole come l’Abruzzo, caratterizzate da un territorio vasto e orograficamente complesso, ma a bassa densità abitativa”. Una combinazione che a suo giudizio comporta un aumento esponenziale dei costi, in modo tale da garantire a tutti l’accesso ai servizi sanitari.

La proposta della Regione Abruzzo

La proposta abruzzese è introdurre un “correttivo” che premi quelle regioni dove la densità abitativa è inferiore alla media nazionale (fissata a 195,4 abitanti per chilometro quadrato). Un criterio che, nelle intenzioni dell’assessore, andrebbe a inglobare una serie di fattori cruciali. Tra questi la conformazione del territorio, la rete viaria e lo spopolamento delle aree interne. In sostanza, riconoscere che curare la salute di pochi abitanti sparsi su un territorio montuoso costa di più che assistere la stessa quantità di persone concentrate in pianura.

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La proposta della Regione Abruzzo – Abruzzo.cityrumors.it

Con l’inserimento del criterio della densità abitativa, invece, che al suo interno ricomprende tutta una serie di altri fattori (come la conformazione territoriale, le reti viarie, lo spopolamento delle aree interne) si andrebbe a ridurre questa sperequazione, che non riguarda solo noi, ma molte altre regioni del Paese“.

L’Abruzzo ha una densità di 117 abitanti per chilometro quadrato, l’Umbria 101, il Trentino-Alto Adige 80, il Molise 72, la Sardegna 70, la Basilicata 59 e la Valle d’Aosta addirittura 39. Un abisso se paragonato ai 417,4 della Lombardia, ai 410 della Campania o ai 331,8 del Lazio. Numeri che parlano chiaro.

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È evidente che in Abruzzo la sostenibilità del sistema sanitario viene continuamente messa in discussione da fattori, indipendenti dalla governance generale, che riguardano le nostre peculiarità territoriali. Come abbiamo ribadito più volte, la nostra quota di fondo sanitario regionale è uguale a quella del Comune di Milano, che ha la nostra stessa popolazione distribuita su 100 chilometri quadrati in pianura, mentre la nostra è su 10mila chilometri quadrati in gran parte montuosi. È chiaro che siano necessarie delle correzioni a queste criticità“.

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