Prestito: sono i costi nascosti a mandarti in rovina, sembra sostenibile ma non lo è

In alcuni casi, dietro ai prestiti bancari potrebbero celarsi dei costi nascosti che fanno salire la cifra da restituire: quali sono e cosa bisogna controllare.

L’acquisto di una casa o di un veicolo, un viaggio sognato da tempo o l’apertura di una nuova attività professionale. Sono questi alcuni dei motivi che spingono numerose persone ogni anno a richiedere un prestito o un finanziamento ad una banca o una finanziaria.

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Prestito: sono i costi nascosti a mandarti in rovina, sembra sostenibile ma non lo è (Abruzzo.cityrumors.it)

Una volta firmato il contratto, il cliente si impegna a restituire la somma richiesta pagando delle rate, il cui numero e l’importo variano in base alla durata del prestito, la cifra complessiva richiesta e la tipologia di strumento scelta. Prestiti, finanziamenti e mutui prevedono degli interessi e delle commissioni che fanno salire la cifra da restituire. Alcuni di questi costi sono, però, delle volte, possono essere nascosti. Capiamo di quali si tratta e cosa sapere in merito.

Prestiti, quali sono i costi nascosti: tutto quello che c’è da sapere

Quando si decide di richiedere un prestito o un finanziamento, è consigliato fare molta attenzione ad alcuni costi che potrebbero celarsi dietro offerte apparentemente vantaggiose sotto il profilo degli interessi dovuti alla banca o alla finanziaria.

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Prestiti, quali sono i costi nascosti: tutto quello che c’è da sapere (Abruzzo.cityrumors.it)

Come capire quali sono questi costi e cosa bisogna controllare al momento della firma del contratto? A fare chiarezza sul punto la redazione de Laleggepertutti.it. In particolare, oltre agli interessi dovuti, un prestito potrebbe prevedere altre spese per il cliente, come commissioni per: l’istruttoria della pratica, l’incasso delle rate, la gestione annuale e l’invio delle comunicazioni cartacee. Non solo, potrebbero essere previste anche imposta di bollo sul contratto, imposta sostitutiva, premi per polizze assicurative collegate al finanziamento e penali, ad esempio inserite per l’eventuale estinzione in anticipo del prestito.

Per questo motivo, quando si chiede un prestito, è necessario valutare non solo il TAN (Tasso Annuo Nominale) che rappresenta il tasso di interesse sulla somma richiesta, ma non il totale dovuto. Il cliente deve verificare tutte le altre spese. Il primo passo potrebbe essere quello di verificare il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), ossia l’indice che permette di confrontare le diverse offerte avendo una visione completa del costo del finanziamento richiesto con tutte le spese previste. Il TAEG deve essere obbligatoriamente indicato dalla banca o dalla finanziaria.

La valutazione, dunque, deve concentrarsi soprattutto su tutte quelle spese poco chiare o non indicate espressamente. Ad esempio, come riporta Laleggepertutti.it, questi costi potrebbero essere legati a polizze assicurative facoltative che, invece, vengono indicate come obbligatorie o quelle non incluse nel TAEG. Anche alcune commissioni potrebbero essere ingiustificate e riportate con voci generiche come “spese varie” o “commissioni di gestione”. Infine, a far lievitare ingiustamente un finanziamento potrebbero essere le spese per servizi mai resi al cliente. È necessario sapere che, spesso, queste commissioni sono state giudicate illegittime poiché prive di una giustificazione e imposte solo per aumentare il costo complessivo del prestito.

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