L’Aquila. Altri 7 posti letto per la terapia sub intensiva, a disposizione per l’emergenza covid, sono stati inaugurati oggi al reparto di malattie infettive dell’ospedale di L’Aquila.
Erano presenti, tra gli altri, il manager Roberto Testa, il direttore di malattie infettive Alessandro Grimaldi e l’assessore comunale Maria Luisa Ianni.
Questo secondo lotto si aggiunge al primo, attivato recentemente, che porta a 15 i posti letto che il reparto, in caso di necessità, può utilizzare per accogliere pazienti con necessità di ventilazione non invasiva, cioè al di fuori dei casi in cui debbano essere intubati. Grazie alla riconversione a sub intensiva di 15 dei 24 complessivi, è possibile utilizzare i posti letto in modo ‘elastico’, a seconda delle necessità del momento, sia per accogliere malati con patologie respiratorie (spesso covid in questa fase) sia pazienti con patologie diverse che rientrano nelle specifiche competenze del reparto.
Con la seconda tranche di lavori, con cui sono stati attivati gli ulteriori 7 posti letto, sono stati introdotti adeguamenti tecnologici che consentono di monitorare i pazienti con più efficacia e senza soluzione di continuità. Infatti parte dei posti letto viene ora costantemente visionata con telecamere montate nelle singole stanze di degenza. In questo modo il personale, in qualunque momento, è in grado di controllare la situazione dei ricoverati, intervenire e assisterli al meglio.
A completamento del sensibile miglioramento strutturale, tecnologico e operativo, compiuto all’interno del reparto di malattie infettive, è stata ristrutturata la stanza riservata alla somministrazione di cure monoclonali per pazienti covid. Tali terapie riguardano i soggetti fragili che si trovano in una prima fase di entità lieve-media della malattia, per evitare che si aggravino e debbano essere ricoverati in ospedale.
L’accresciuta capacità operativa del reparto, che si avvale anche di 12 stanze a pressione negativa, a garanzia della sicurezza dei pazienti, rappresenta una risorsa supplementare sul fronte della pandemia non solo per il territorio dell’Aquila ma per tutta la provincia.